Il mese scorso, durante l’ultima conferenza mensile organizzata dal Comitato interministeriale per la politica strategica di comunicazione (ICPC), il portavoce del servizio, Umar Abubakar, ha rivelato informazioni di capitale importanza: è stata effettuata un’importante revisione delle indennità alimentari per i detenuti sotto la custodia del servizio carcerario nigeriano. Questa iniziativa è entrata in vigore nell’agosto 2024, con l’obiettivo di alleviare gli alti costi del cibo nel Paese.
L’aumento del 50% delle indennità alimentari costituisce la prima fase di questa riforma. Tuttavia, il governo prevede anche di apportare ulteriori miglioramenti nelle fasi successive. Questa decisione dimostra la volontà delle autorità di garantire condizioni di vita più dignitose ai detenuti e di favorire il loro processo di riabilitazione.
Il portavoce ha anche smentito la veridicità di un video virale che mostra le deplorevoli condizioni nutrizionali dei detenuti, affermando che non riflette la realtà degli sforzi compiuti dal Servizio penitenziario nazionale (NCoS) in termini di riforma e riabilitazione. Il ministro dell’Interno ha ordinato un’indagine approfondita sulla questione.
Da quando l’organizzazione ha cambiato nome, sono stati fatti enormi progressi nella reintegrazione dei prigionieri affidati alla NCoS. Più di 1.000 detenuti stanno attualmente seguendo vari programmi universitari. Inoltre, 1.282 detenuti sono iscritti a programmi di diploma e master, e altri sei stanno entrando in programmi di dottorato, tre dei quali stanno già scrivendo la loro tesi.
Questi progressi dimostrano l’impegno del servizio nel sostenere i detenuti nell’acquisizione delle competenze essenziali, promuovendo così il loro armonioso reinserimento nella società. L’obiettivo finale è cambiare la mentalità e il comportamento dei detenuti per aiutarli a reintegrarsi pienamente nella società.
La notevole trasformazione del sistema dimostra l’importanza vitale dell’assistenza sanitaria e di un ambiente favorevole all’apprendimento e allo sviluppo personale dei detenuti. Questo nuovo slancio riflette un profondo desiderio di infondere nuova vita al processo di riforma e riabilitazione, con l’obiettivo finale del riuscito reinserimento sociale dei detenuti.