Il caso della presunta aggressione a una donna non vedente da parte di un giudice in pensione scuote Zaria

Didascalia: Il caso della presunta aggressione di una donna non vedente da parte di un giudice in pensione scuote Zaria

Recentemente, la città di Zaria è stata testimone di un incidente scioccante che ha coinvolto un ex giudice dell’Alta Corte della Sharia, Mahmud Shehu, accusato di aver aggredito una donna non vedente. La vicenda, emersa durante un’udienza presso la Pretura di Zaria, ha suscitato indignazione e sollevato interrogativi sulla giustizia e sul rispetto dei diritti delle persone vulnerabili.

Secondo l’accusa presentata dall’ispettore Adamu Abubakar, l’incidente sarebbe avvenuto il 6 settembre a Tudun-Jukun, Zaria, dove il denunciante, Garba Adda’u, ha presentato una denuncia contro Mahmud Shehu per violazione di domicilio e aggressione. Le accuse contro l’ex giudice sono gravi e contrarie alle leggi vigenti nello Stato di Kaduna.

Il resoconto dell’accusa afferma che Mahmud Shehu sarebbe entrato nella proprietà di Garba Adda’u, avrebbe chiuso a chiave il cancello e avrebbe aggredito la donna ipovedente e i suoi due assistenti utilizzando un ombrello. La violenza dell’attacco ha provocato ferite alla donna non vedente, che è stata portata d’urgenza al centro sanitario comunitario di Tudun Wada per cure mediche.

Durante l’udienza, Mahmud Shehu si è dichiarato non colpevole delle accuse contro di lui. Il suo avvocato, SM Abubakar, ha chiesto la libertà su cauzione per il suo cliente, ma il pubblico ministero si è opposto, affermando che il denunciante e l’imputato risiedevano nella stessa zona, il che poteva costituire una minaccia per la sicurezza di quest’ultimo.

Dopo la deliberazione, il magistrato Lukman Sidi ha concesso una cauzione di N50.000 a Mahmud Shehu, alla condizione che un garante abbia un passaporto internazionale e risieda nella giurisdizione del tribunale. La questione è stata rinviata all’8 ottobre per consentire una revisione completa dei fatti e una giusta conclusione.

Questo caso evidenzia l’importanza di proteggere i diritti delle persone vulnerabili e sottolinea la responsabilità delle autorità giudiziarie nel garantire equità e giustizia per tutti. Come società, è fondamentale condannare tutti gli atti di violenza e ritenere i responsabili responsabili di fronte alla legge. La questione non dovrebbe essere presa alla leggera e dimostra la necessità di promuovere un ambiente rispettoso e sicuro per tutti i cittadini.

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