Crisi del carburante in Nigeria: i pericoli degli spacciatori illegali di benzina

L’economia della Nigeria è stata recentemente scossa da una crisi del carburante che ha portato alla chiusura di molte stazioni di servizio e a lunghe code nelle poche stazioni aperte. La crisi ha preso una svolta ancora più drammatica con la Nigeria National Petroleum Corporation Limited (NNPCL) che ha aumentato il prezzo della benzina a 897 ₦ al litro.

In questo contesto di penuria, i rivenditori illegali hanno colto l’occasione offrendo benzina a prezzi esorbitanti per le strade, evitando così lunghe code alle stazioni di servizio. Ad esempio, mentre in alcune stazioni il prezzo era di circa 564 ₦ al litro, un fusto da cinque litri veniva venduto fino a 5.000 ₦ per le strade di Lagos.

Questi rivenditori credono di rendere un servizio alla popolazione facilitando l’accesso alla benzina in tempi di carenza. Tuttavia, molti di loro non sono consapevoli delle conseguenze legali delle loro attività. Recentemente, la task force del governo statale di Lagos ha arrestato sei persone coinvolte nella vendita illegale di benzina durante la crisi del carburante.

Questi individui, arrestati a Fadeyi, Maryland, Charity Bus Stop e Airport Road, vendevano benzina a prezzi esorbitanti. Il presidente dell’agenzia, CSP Adetayo Akerele, ha condannato la pratica, sottolineando i rischi per la sicurezza pubblica derivanti dalla manipolazione e dallo stoccaggio impropri della benzina venduta illegalmente.

Al di là delle preoccupazioni sulla sicurezza, la legge nigeriana è chiara che la vendita di benzina senza licenza è soggetta a sanzioni penali. Ai sensi dell’articolo 17 della Legge Varie, chiunque importi, esporti, venda, distribuisca o commerci idrocarburi senza autorizzazione legale o licenza adeguata può essere condannato all’ergastolo.

Questa recente serie di arresti a Lagos evidenzia i rischi affrontati dai rivenditori illegali di benzina e sottolinea la necessità di rispettare le normative esistenti. In tempi di crisi energetica, la sicurezza dei cittadini non deve essere compromessa in nome di rapidi profitti finanziari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *