Fatshimetrie, 11 settembre 2024 – Una situazione allarmante è da deplorare in Sudan, dove le parti in conflitto perpetrano gravi violenze ai sensi del diritto internazionale. Queste violazioni sono state fermamente condannate da Nada Al-Nashif, vice alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. L’uso della violenza sessuale come arma di guerra è particolarmente preoccupante, con 97 incidenti documentati che hanno coinvolto 172 vittime, principalmente donne e ragazze.
Gli investigatori sui diritti umani, con il sostegno delle Nazioni Unite, hanno chiesto la creazione di una “forza indipendente e imparziale” per proteggere i civili in Sudan. Entrambe le parti in conflitto sono state accusate di crimini di guerra, come omicidi, mutilazioni e torture. Inoltre, le forze paramilitari di supporto rapido e i loro alleati sono stati individuati per crimini contro l’umanità, tra cui stupro, schiavitù sessuale e persecuzione etnica o di genere.
Questa situazione allarmante è stata presentata durante la 57a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Gli esperti hanno chiesto di estendere all’intero Paese l’embargo sulle armi, attualmente limitato al Darfur. La squadra investigativa incaricata dal Consiglio per i diritti umani ha pubblicato i suoi risultati, evidenziando una grave crisi umanitaria con oltre 10 milioni di sfollati e una devastante carestia nel paese.
Il conflitto, iniziato nell’aprile 2023, ha già causato migliaia di morti e la situazione umanitaria è critica, rendendo particolarmente difficile l’accesso delle organizzazioni umanitarie alle popolazioni vulnerabili. Lo scorso dicembre, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha deciso di porre fine alla sua missione politica in Sudan, sotto la pressione della leadership militare.
Questa crisi urgente evidenzia la necessità di un’azione internazionale concertata per porre fine alla violenza e garantire la tutela dei diritti umani e della dignità umana in Sudan. È necessario adottare misure concrete per porre fine a queste atrocità e garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.