**FATSHIMETRY: decongestionamento delle carceri e costruzione di nuove carceri: una necessità per una giustizia più umana**
Nell’attuale panorama giudiziario del nostro Paese, la questione dello spopolamento delle carceri si pone in modo acuto. Le cifre non mentono: il sovraffollamento carcerario è un grave problema che richiede misure concrete e una profonda riflessione. Ma come possiamo affrontare questo problema in modo efficace ed equo?
Un alto magistrato, il cui nome resta nell’ombra per ovvi motivi, ha recentemente sottolineato che il decongestionamento delle carceri è solo una soluzione palliativa a un male profondamente radicato. Secondo lui la vera soluzione sta nella costruzione di nuove carceri. Questo punto di vista è in contrasto con alcune recenti dichiarazioni politiche secondo le quali la decongestionazione è la via da seguire per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario.
Senza mettere in discussione le azioni intraprese per liberare alcuni detenuti, è fondamentale comprendere che queste misure temporanee non possono costituire una risposta duratura a un problema strutturale. La costruzione di nuove infrastrutture carcerarie rappresenta un passo essenziale per garantire condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei diritti fondamentali dei detenuti.
Infatti, il costante aumento del numero di detenuti pone grandi sfide in termini di sicurezza, gestione e rispetto degli standard internazionali. È imperativo investire nella modernizzazione del sistema carcerario, garantendo che le nuove carceri siano progettate per promuovere la riabilitazione dei detenuti e la prevenzione della recidiva.
Le parole del direttore del carcere di Makala, Joseph Yusufu Maliki, mettono in luce le questioni concrete che gli attori della giustizia affrontano quotidianamente. Meritano particolare attenzione le sue proposte volte a distribuire meglio i detenuti in base al loro profilo e a migliorare la gestione dei flussi carcerari. È essenziale che queste raccomandazioni non rimangano lettera morta, ma si traducano in azioni coordinate ed efficaci.
In definitiva, la questione dello spopolamento delle carceri non può essere affrontata isolatamente. Richiede un approccio globale, che comprenda sia misure di emergenza per alleviare la pressione sulle strutture carcerarie esistenti, ma anche investimenti a lungo termine per costruire un sistema carcerario più giusto e umano. È unendo gli sforzi di tutti i soggetti interessati alla giustizia che possiamo lavorare insieme verso una società più equa che rispetti i diritti di tutti.