In un contesto in cui la questione dei diritti umani e dell’umanizzazione degli istituti penitenziari è al centro dei dibattiti, la ONG Action contre l’impunité des Droits Humaines (ACIDH) con sede a Lubumbashi, nell’Alto Katanga, solleva questioni importanti dopo la tragedia avvenuto il 2 settembre nella prigione di Makala. Con 131 morti durante il tentativo di fuga, questo tragico evento evidenzia l’urgenza di agire per migliorare le condizioni carcerarie nella Repubblica Democratica del Congo.
Il comunicato stampa dell’ACIDH evidenzia la necessità di commemorare questa giornata dichiarandola giornata nazionale per l’umanizzazione degli istituti penitenziari. L’obiettivo principale è rendere omaggio alle vittime sensibilizzando il governo e la popolazione sull’importanza di proteggere i diritti dei detenuti.
In una critica costruttiva, Donat Mpiana Ben Bellah, direttore esecutivo della ONG, sottolinea il fallimento del governo nella sua missione di protezione nei confronti dei detenuti. Ricorda gli obblighi internazionali, regionali e nazionali del governo in materia di diritti umani, sottolineando la necessità di rispettare e proteggere la persona umana, in conformità con gli impegni assunti dal Paese.
Sostenendo l’umanizzazione degli istituti penitenziari, l’ACIDH desidera porre questo problema nella coscienza collettiva, al fine di promuovere riforme concrete e durature. La raccomandazione di dichiarare il 2 settembre giornata nazionale per l’umanizzazione degli istituti penitenziari mira a mantenere la vigilanza sulle condizioni di detenzione e a valutare regolarmente la politica del governo in questo ambito.
La ONG mette inoltre in guardia contro la creazione di un nuovo servizio di intelligence carceraria, sottolineando che i fondi dovrebbero essere investiti nella costruzione di istituti che soddisfino gli standard internazionali piuttosto che in strutture aggiuntive costose e potenzialmente ridondanti.
In conclusione, l’appello dell’ACIDH per un miglioramento delle condizioni carcerarie nella Repubblica Democratica del Congo è un necessario promemoria dell’importanza del rispetto e della tutela dei diritti umani, anche in un contesto carcerario. La proposta di fare del 2 settembre una giornata dedicata a questa causa è un primo passo verso una presa di coscienza collettiva e azioni concrete per trasformare il sistema carcerario e garantire il rispetto della dignità di ogni individuo, anche dietro le sbarre.