Operazioni militari delle FARDC contro il CODECO: un significativo passo avanti nella lotta per la pace

Nella regione dell’Ituri, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, le forze armate congolesi, le FARDC, hanno lanciato operazioni militari contro il gruppo ribelle armato CODECO. Queste operazioni mirano a neutralizzare i miliziani del CODECO che da tempo seminano il terrore nella regione.

Nel corso delle recenti operazioni militari condotte dalle FARDC nel settore Banyali Kilo, territorio di Djugu, sette combattenti del CODECO sono stati uccisi e molte delle loro armi sono state recuperate. Ciò fa parte degli sforzi dell’esercito congolese per riprendere il controllo delle aree occupate dalle milizie ribelli.

I combattimenti sono stati intensi, con un bilancio provvisorio di tre soldati delle FARDC uccisi in combattimento. Tuttavia, nonostante queste perdite, le operazioni hanno permesso all’esercito di riprendere il controllo del villaggio di Biyanda, il che costituisce un significativo passo avanti nella lotta contro i gruppi armati nella regione.

Queste operazioni militari si sono concentrate nel raggruppamento di Mabilendeyi, a ovest del comune rurale di Mungwalu, dove i miliziani del CODECO sono fortemente radicati. L’obiettivo delle FARDC è allontanare questi miliziani dai villaggi che occupano, per riportare la pace e la sicurezza alle popolazioni locali.

Il leader del gruppo Mabilendeyi ha elogiato gli sforzi dei soldati congolesi, sottolineando l’importanza di continuare a colpire gli aggressori fino alla fine per permettere agli abitanti di ritornare sani e salvi ai loro villaggi. Ha menzionato anche i villaggi che restano da liberare, dimostrando la determinazione delle forze armate a portare a termine la loro missione.

Dall’inizio delle operazioni, cinque villaggi sono già stati riconquistati dalle FARDC, segnando un progresso significativo nella lotta contro il CODECO. Le popolazioni locali sperano che queste operazioni ripristineranno la pace e la sicurezza nella regione e consentiranno loro di tornare alla vita normale, lontano dalla paura e dalla violenza dei gruppi armati.

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