**Fatshimetrie: Un atto di umanità a Matadi**
Con un gesto segnato dall’umanità, il sindaco di Matadi, Dominique Nkodia Mbete, ha supervisionato la sepoltura di quattordici persone indigenti abbandonate all’obitorio dell’ospedale provinciale di Kinkanda per quattro lunghi anni. Questa azione, condotta nel rispetto della dignità umana, sottolinea la compassione e l’impegno verso gli indigenti da parte dell’autorità urbana.
I resti di queste persone, tra cui prigionieri e feriti, hanno finalmente trovato riposo nel cimitero di Boko 2, grazie all’iniziativa del comune. Ogni defunto veniva accompagnato fino alla tomba da una bara, da una coperta e da una tomba individuale, a testimonianza dell’attenzione e del rispetto riservato alla sua memoria.
Di fronte all’assenza di familiari che reclamassero i corpi, queste persone sono state trattenute all’obitorio per un periodo di tempo eccessivo. Di conseguenza, la decisione di una sepoltura collettiva era necessaria per alleviare la congestione dello stabilimento e garantirne il funzionamento ottimale. Questo lodevole gesto ha ottenuto l’approvazione delle autorità competenti, con il rilascio del permesso di sepoltura sentito il pubblico ministero.
L’impegno del sindaco di Matadi e delle autorità locali in questo processo dimostra una sincera preoccupazione per il benessere e la dignità di tutti i cittadini, compresi i più vulnerabili. Assicurando che queste persone ricevano un funerale dignitoso, il comune afferma la sua responsabilità sociale e il suo interesse per la giustizia sociale.
La sepoltura collettiva di queste persone indigenti a Matadi, sotto l’attenta supervisione di Dominique Nkodia Mbete, rappresenta un atto di umanità e compassione che merita di essere acclamato. Questo esempio di solidarietà con gli indigenti dovrebbe incoraggiare altre iniziative simili nel Paese, sottolineando l’importanza di preservare la dignità e il rispetto di ogni individuo, indipendentemente dal suo status sociale.