Dopo anni trascorsi a contribuire a numerose mostre collettive sia a livello nazionale che internazionale, l’artista Emeka Mwagbara offre finalmente al pubblico una mostra personale tanto attesa.
Intitolata “Priceless Odyssey”, questa mostra mette in evidenza 21 dipinti straordinari e 13 magnifici disegni selezionati dalla collezione dell’artista dal 2012 ad oggi.
Aperta al pubblico dal 25 settembre 2024 previa visita privata, la mostra si terrà fino al 12 ottobre 2024.
Sottotitolata “Priceless Odyssey”, questa mostra, curata da Idowu Bankole, ripercorre il percorso di vita dell’artista; il suo viaggio nel settore dell’arte in particolare. Trasmette il messaggio centrale che in ogni viaggio la destinazione non ha importanza, ma le lezioni che impariamo sono inestimabili. “È l’incarnazione di un percorso nella mia vita artistica. Il percorso è iniziato dalla mia nascita, non posso dargli una data precisa. Il talento c’era ma dovevo farlo crescere.
Ho studiato Belle Arti al liceo e ho ottenuto un A1 al WAEC. Questo è stato l’ultimo passo fino ad allora. Non ho mai studiato arte. Ho studiato contabilità all’università e ho lavorato nel settore bancario. Ora torno al mio primo amore”, spiega l’artista.
Alla domanda se sia uno di quegli artisti che si definiscono autodidatti, dice: “Non credo davvero al termine autodidatta. Ho dovuto affinare il mio talento con Edosa Ogiugu, Olu Ajayi e Abiodun Olaku Ho studiato arte con Edosa Ogiugu. Successivamente, mi ha portato agli Universal Studios of Arts dove ho incontrato altri grandi uomini come Abiodun Olaku, Babatunde, Ejor, Fidelis Odogwu, Wallace, ecc. Lì troverai artisti dedicati che formano studenti nigeriani di tutto il mondo. in tutto il paese. Questi uomini hanno avuto un enorme impatto sulla mia carriera artistica e fino ad oggi li tengo in grande stima.”
Il corpus di opere esposte alla galleria Mydrim testimonia la notevole evoluzione dell’arte di Nwagbara nel corso di oltre due decenni. Le opere sono una vera festa per gli occhi, offrendo accattivanti pennellate, colori, tele e altro ancora. Non sorprende quindi che le sue opere, principalmente dipinti ad olio e disegni a matita, siano una delizia per gallerie e collezionisti.
Al di là della sua progressione artistica sin dai suoi umili inizi, le opere di Nwagbara affrontano varie questioni, siano esse familiari, socio-politiche o femministe.
Ad esempio, un’opera intitolata “A Nation and Its People 1” racconta la storia dei leader africani. Come artista figurativo, Nwagbara utilizza gli animali per trasmettere il suo messaggio. Secondo lui, “Ho usato gli animali per rappresentare i governanti nel dipinto. Ma questo non significa che siano animali. No, è solo figurato.
Nel dipinto possiamo vedere una capra e uno scimpanzé che rappresentano i nostri leader con i quotidiani sulle loro scrivanie. Leggono gli articoli sui giornali nazionali, ma non agiscono perché non si preoccupano della gente. Sono egoisti, avidi e fanno quello che vogliono”.
Un altro dipinto che affronta questioni politiche in Nigeria è quello che evoca l’indimenticabile giudizio reso dalla magistratura nigeriana sui ricorsi legati alle elezioni presidenziali del 2023, intitolato “Preponderance of the Law, You Got It”, che mostra tre giudici che decidono il destino di più di 200 milioni di nigeriani.
L’artista eccelle anche nelle opere astratte, la maggior parte delle quali acrilici su tela. Un esempio è un bellissimo dipinto intitolato “La mia tazza trabocca”. Bisogna avere un occhio attento per individuare la rappresentazione di un calice al centro dell’opera. “Per le mie astrazioni, dipingo dal cuore. Di solito ho una visione in mente quando inizio, ma la maggior parte delle volte il dipinto mi guida verso la fine”, spiega.
“Osondi Owendi 11” cattura lo stato d’animo di due donne, una appare felice e l’altra gelosa. Non potremo mai indovinare il motivo della loro infelicità o del loro piacere. È semplicemente la vita. Non è sempre roseo.
In “Gele Home Coming” compaiono anche donne, ma questa volta dopo una festa. Sono vestiti in modo colorato con lo stesso abito coordinato noto agli Yoruba come Aso Ebi. Sulla strada di casa, le donne sembrano scambiarsi pettegolezzi sugli eventi che hanno reso la festa emozionante o deludente.
Alla domanda sul fatto che ci siano più opere che celebrano la donna, l’artista spiega: “Mi piace la figura femminile. Sono interessanti e nessuno può negarlo. Anche alle donne piace vedere donne con belle forme, per non parlare degli uomini. Come Artista figurativo, quando racconto storie lo faccio con generi diversi ma la figura femminile mi interessa molto.