Reinserimento sociale dei prigionieri nella prigione centrale di Kindu nella RDC: un appello per un’azione urgente

Fatshimetrie, 17 settembre 2024 – La questione del reinserimento sociale dei detenuti nel carcere centrale di Kindu, situato nella provincia di Maniema, nella Repubblica Democratica del Congo, solleva legittime preoccupazioni all’interno della società civile. La ONG Haki za binadamu/Maniema, infatti, denuncia con veemenza il mancato rispetto dei principi di riabilitazione e del rispetto dei diritti fondamentali di questi prigionieri, in violazione dei testi giuridici nazionali e internazionali.

Raphael Opelele Lokenga, segretario esecutivo della ONG, esprime il suo sgomento per le condizioni di detenzione precarie e disumane prevalenti nella prigione centrale di Kindu. I detenuti si trovano in una situazione allarmante in cui i loro bisogni primari come cibo, assistenza medica e vestiario non sono adeguatamente soddisfatti. Questa situazione critica compromette gravemente la loro dignità e salute, sollevando così interrogativi sul rispetto degli standard carcerari e dei diritti umani.

Il sovraffollamento carcerario viene inoltre indicato come una delle cause di morte tra i detenuti, accentuando la crisi umanitaria che affligge il carcere. Di fronte a questa preoccupante constatazione, viene lanciato l’appello al Ministero della Giustizia e Guardasigilli affinché stanziano le risorse finanziarie necessarie per garantire un trattamento dignitoso e rispettoso dei detenuti di Kindu.

È imperativo che le autorità competenti adottino misure immediate per porre rimedio a questa situazione critica e lavorino per un reale reinserimento sociale dei detenuti. La tutela dei diritti dei detenuti e la loro riabilitazione devono costituire priorità assolute, nel rispetto dei principi fondamentali di giustizia e di rispetto della dignità umana.

In conclusione, la necessità di garantire cure adeguate ai detenuti di Kindu è un obbligo morale e legale che deve essere rispettato in maniera irreprensibile. La società civile si sta mobilitando per far sentire la voce di coloro che sono dimenticati dalla giustizia e ricordando l’urgenza di agire per porre fine a questa situazione insopportabile. ACP/C.L.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *