L’enclave spagnola di Ceuta si prepara ad affrontare un nuovo tentativo da parte di migranti marocchini e sub-sahariani di attraversare con la forza il confine, dopo che le autorità hanno sventato un altro assalto una settimana fa.
Centinaia di migranti, compresi minorenni, hanno tentato domenica scorsa di attraversare il muro di confine tra il Marocco e l’enclave, prima di essere respinti dagli agenti di frontiera, che ne hanno arrestati molti.
Sui social network circolano nuovi appelli che incoraggiano le persone a intraprendere un nuovo tentativo di assalto alla frontiera il 30 settembre, come ha riportato sabato Le Monde citando una fonte della sicurezza.
Finora non ci sono stati molti casi di migranti marocchini entrati a Ceuta dal 2021, quando circa 8.000-12.000 marocchini arrivarono in Spagna dopo una disputa diplomatica tra Rabat e Madrid.
Tuttavia, un recente sondaggio condotto da Arab Barometer rivela che il 55% dei giovani marocchini di età compresa tra i 18 ei 29 anni ha preso in considerazione l’idea di emigrare, principalmente per ragioni economiche.
Negli incontri con i funzionari dell’Unione Europea, le autorità marocchine si sono impegnate a reprimere l’immigrazione irregolare.
Questa situazione illustra non solo la crescente pressione migratoria al confine di Ceuta, ma anche le sfide che i governi del Marocco e della Spagna devono affrontare per trovare soluzioni durature a questo complesso problema.
È fondamentale che vengano messe in atto politiche e accordi internazionali per garantire percorsi legali e sicuri per la migrazione, garantendo al tempo stesso la cooperazione tra i paesi di origine, transito e destinazione.
La questione della migrazione è una sfida globale che richiede un approccio globale e collaborativo per garantire risposte efficaci e rispettose dei diritti umani.