Fatshimetrie, 24 settembre 2024 – I sopravvissuti alle atrocità commesse dall’LRA hanno organizzato un notevole sit-in davanti all’edificio amministrativo di Dungu, nella provincia di Haut-Uélé della Repubblica Democratica del Congo. Il loro obiettivo era chiaro: chiedere il ritorno dei loro connazionali abbandonati in Uganda.
I manifestanti coraggiosi e risoluti hanno espresso il loro incrollabile desiderio di vedere i loro concittadini tornare in patria. Le condizioni deplorevoli in cui vivevano queste persone nel sito di transito di Gulu in Uganda sono inaccettabili ed era essenziale che le vittime prendessero posizione e agissero.
L’approccio intrapreso da questi cittadini impegnati mira a sensibilizzare le autorità locali e nazionali sull’urgenza della situazione. L’imminente scadenza del contratto di partenariato tra la ONG Actions pour la Promotion Rurale (APRu) e le autorità rende la questione del rimpatrio ancora più cruciale. Senza un intervento rapido da parte delle autorità governative, il destino delle persone abbandonate in Uganda rimane incerto.
La promessa dell’amministratore del territorio di Dungu, la signora Antoinette Anzatependanga, di trasmettere le loro richieste al governatore provinciale Jean Bakomito è un primo passo incoraggiante. Si prevede un’azione concreta da parte delle autorità per risolvere questa critica situazione umanitaria.
Il coordinatore della ONG APRu ha chiesto il coinvolgimento del governo centrale per facilitare il ritorno di questi cittadini congolesi nelle loro regioni di origine. Purtroppo, nonostante i ripetuti appelli, non è stata ancora intrapresa alcuna azione concreta.
I bambini congolesi, reclutati forzatamente dall’LRA tra il 2008 e il 2013 nelle province di Bas-Uélé e Haut-Uélé, stanno ancora aspettando il loro rimpatrio. Più di sessanta bambini si trovano attualmente nel luogo di transito di Gulu, in attesa di ricongiungersi alle loro famiglie nella Repubblica Democratica del Congo. La situazione è urgente e richiede una risposta rapida ed efficace da parte delle autorità.
È essenziale che queste vittime delle atrocità dell’LRA non siano dimenticate e che siano adottate misure concrete per garantire il loro ritorno in condizioni dignitose. Il grido d’allarme lanciato dai sopravvissuti deve essere ascoltato e seguito da azioni concrete per garantire un futuro migliore a queste persone che tanto hanno sofferto.
In attesa della reazione delle autorità congolesi, le vittime delle atrocità dell’LRA restano mobilitate e determinate ad ottenere giustizia e riparazione per sé e per i loro connazionali abbandonati in Uganda.