Fatshimetrie, 4 novembre 2024 – Il presidente ciadiano Mahamat Idriss Deby ha scatenato nuove polemiche considerando il ritiro del suo paese dalla Multinational Joint Force (MMF), una coalizione di cinque paesi incaricata di combattere i gruppi jihadisti che operano nella regione dei laghi del Ciad. Questa decisione fa seguito ad un attentato mortale costato la vita a una quarantina di soldati ciadiani il 27 ottobre.
In una dichiarazione ufficiale, il presidente Deby ha criticato la mancanza di coordinamento e di efficienza all’interno del FMM, sottolineando che l’obiettivo iniziale di unire gli sforzi sembrava compromesso. Questa domanda si inserisce in un contesto di crescenti tensioni di fronte alla crescente insicurezza nella regione.
La presidenza ciadiana ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia la mancanza di un’efficace cooperazione all’interno del FMM, evidenziando le sfide che il Paese deve affrontare nella lotta contro i gruppi terroristici attivi nella regione. Il presidente Deby, presente sul posto da una settimana, ha insistito sulla necessità di una risposta collettiva e coordinata per contrastare la minaccia jihadista.
Questa decisione di ritirarsi solleva dubbi sull’efficacia e sulla sostenibilità del FMM, una coalizione creata nel 1994 per combattere il banditismo prima di concentrarsi sulla lotta al terrorismo. Ciad, Camerun, Benin, Nigeria e Niger sono i paesi membri di questa forza regionale, che dovrebbe coordinare le azioni di sicurezza nella regione.
Le recenti tensioni all’interno del FMM evidenziano le difficoltà incontrate dai paesi della regione nella lotta contro i gruppi jihadisti, in particolare la fazione Boko Haram. La capacità della coalizione di mantenere una cooperazione efficace e duratura sembra essere una questione cruciale per la stabilità e la sicurezza della regione del Lago Ciad.
Di fronte alle persistenti sfide alla sicurezza, diventa imperativo per i paesi membri della MNJTF rafforzare la loro cooperazione e consolidare i loro sforzi per prevenire ulteriori attacchi e garantire la pace nella regione. Il possibile ritiro del Ciad da questa coalizione sottolinea l’urgenza di una riflessione collettiva sui mezzi da attuare per fronteggiare la minaccia jihadista nella regione.
Questo annuncio del presidente ciadiano apre la strada a una rivalutazione delle strategie per combattere il terrorismo e la radicalizzazione, evidenziando la complessità delle questioni di sicurezza che affliggono la regione del Lago Ciad. La sfida ora è rafforzare il coordinamento tra gli attori regionali e internazionali per contrastare efficacemente le minacce alla sicurezza e promuovere la stabilità nella regione.