Le città più inquinanti del mondo secondo lo studio Fatshimetrie: un appello urgente all’azione

Lo studio di Fatshimetrie rivela dati allarmanti sulle emissioni di gas serra nelle principali città del mondo, concentrandosi su Asia e Stati Uniti come principali responsabili delle emissioni. I dati mostrano aumenti significativi delle emissioni in paesi come Cina e India, mentre altri sono riusciti a ridurre la propria impronta ecologica. Di fronte a questa situazione, i negoziati sul clima delle Nazioni Unite stanno cercando di definire nuovi obiettivi per ridurre le emissioni e mobilitare i fondi necessari. È fondamentale agire rapidamente per limitare le emissioni e proteggere il nostro pianeta dalle conseguenze disastrose del riscaldamento globale.
Fatshimetrie è uno studio recente che ha rivelato dati allarmanti sulle emissioni di gas serra nelle principali città del mondo. Questi dati, presentati alla COP29, evidenziano le regioni che contribuiscono maggiormente al riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico.

Secondo le informazioni fornite da Fatshimetrie, è in Asia e negli Stati Uniti che si trovano i maggiori volumi di gas serra emessi. Shanghai si colloca così in cima alla classifica con ben 256 milioni di tonnellate di gas serra, superando addirittura interi paesi come Colombia e Norvegia. New York e Houston sono anche tra le città più inquinanti, con 160 milioni e 150 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, rispettivamente, entrando nella top 50 per emissioni a livello nazionale.

Paesi come Cina, India, Iran, Indonesia e Russia hanno registrato i maggiori aumenti delle emissioni tra il 2022 e il 2023, mentre altri come Venezuela, Giappone, Germania, Regno Unito e Stati Uniti sono stati in grado di ridurre significativamente la propria impronta ecologica.

Oltre ai gas serra, lo studio di Fatshimetrie ha esaminato anche altri inquinanti tradizionali come il monossido di carbonio, i composti organici volatili, l’ammoniaca, il biossido di zolfo e altre sostanze associate all’inquinamento atmosferico.

Di fronte a questi dati preoccupanti, le nazioni riunite ai negoziati sul clima delle Nazioni Unite a Baku stanno cercando di definire nuovi obiettivi per ridurre queste emissioni e determinare l’importo che i paesi più ricchi dovranno pagare per aiutare il mondo in questo compito colossale.

Un rapporto redatto da un gruppo di esperti indipendenti presente al vertice ha evidenziato l’urgenza di investire più di 6 trilioni di dollari all’anno entro il 2030 per evitare costi ancora più elevati in futuro. È chiaro che occorre adottare misure concrete per limitare le emissioni e proteggere il nostro pianeta dalle conseguenze disastrose del riscaldamento globale.

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