La crisi umanitaria degli sfollati a Goma: un appello urgente all’azione

A Goma, nel Nord Kivu, nella RDC, i giovani del Goma Actif allertano Bintou Keita della MONUSCO sulla precaria situazione degli sfollati. Invitando ad un
**Fatshimetry: La situazione umanitaria degli sfollati a Goma, un appello all’azione**

A Goma, la vivace città del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, sta emergendo un quadro cupo della situazione umanitaria degli sfollati, cristallizzando le preoccupazioni dei giovani impegnati nella località. In questo giorno del 21 novembre, le voci dei giovani si sono levate per attirare l’attenzione di Bintou Keita, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite e capo della MONUSCO, sull’urgenza di un’azione concertata a favore della pace nella regione. .

I giovani di Goma, rappresentati dai membri attivi del collettivo Goma Actif, hanno espresso la loro preoccupazione per le precarie condizioni di vita degli sfollati nei campi sparsi per la città. “Per noi Bintou è una voce importante nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, abbiamo parlato con lei per incoraggiarla a continuare ad amplificare la voce dei congolesi e in particolare quella degli sfollati, perché anche se hanno bisogno di cibo, acqua e riparo, cosa ciò di cui hanno più bisogno è la pace”, sottolinea Depaul Bakulu, membro impegnato del collettivo.

È stata inoltre sollevata l’urgenza di rafforzare le azioni di sicurezza intorno ai campi, evidenziando la vulnerabilità degli sfollati, in particolare delle donne, alla violenza sessuale. Si sono sentite richieste per la creazione di una task force congiunta tra la MONUSCO e il governo congolese per lottare contro questi flagelli.

Da queste discussioni emerge un altro problema: quello dei giovani sfollati privati ​​dell’accesso all’istruzione. Questi bambini, arrivati ​​a Goma nella speranza di una maggiore sicurezza per potersi ricongiungere alle loro famiglie e riprendere gli studi, ora si ritrovano intrappolati in una situazione di incertezza e disperazione. Alcuni si sono addirittura uniti a gruppi armati, esponendo così i loro giovani a traiettorie di violenza e radicalizzazione.

Di fronte a queste realtà toccanti, l’appello dei giovani di Goma a Bintou Keita è chiaro: amplificare l’appello per la pace, agire a favore del ritorno degli sfollati nelle loro terre d’origine, e ciò, in stretta collaborazione con la comunità congolese autorità. Spetta alla MONUSCO la responsabilità di svolgere un ruolo decisivo in questa ricerca di stabilità e dignità per queste popolazioni sfollate.

Durante la permanenza di Bintou Keita a Goma, l’urgenza di azioni umanitarie e di sicurezza è pressante. Tutti gli occhi sono ora rivolti al futuro, nella speranza che vengano adottate misure concrete e concertate per alleviare le sofferenze degli sfollati e aprire la strada a un futuro migliore per tutti.

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