La recente vicenda che ha coinvolto il direttore ad interim della Commissione nazionale per la prevenzione stradale (CNPR) dell’Ituri ha suscitato forti reazioni all’interno di questa organizzazione. Tredici agenti e dirigenti del CNPR hanno infatti inviato una lettera al ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, denunciando il sospetto di appropriazione indebita di oltre centomila dollari da parte della direttrice ad interim, Irène Bubulenga.
Le accuse mosse da questi lavoratori sono gravi e mettono in luce pratiche di cattiva gestione e presunta appropriazione indebita delle royalties incassate dalla società mineraria Kibali Gold Mining. Le accuse arrivano addirittura a denunciare la mancanza di trasparenza nella gestione dei fondi provenienti da tasse e royalties pagate dai subappaltatori della suddetta compagnia mineraria.
La corrispondenza evidenzia la mancanza di chiarezza riguardo ai depositi di denaro destinati alla CNPR su un conto che non è quello ufficiale dell’organizzazione. I firmatari della lettera denunciano anche i costi, presumibilmente gonfiati, di alcuni progetti, in particolare quello dell’installazione di semafori a Bunia.
Di fronte a queste accuse, Irène Bubulenga si difende vigorosamente, respingendo categoricamente le accuse di appropriazione indebita e sottolineando la necessità di effettuare controlli finanziari prima di trarre conclusioni affrettate. Evidenzia i disaccordi interni al CNPR, in particolare riguardo alla distribuzione delle entrate mobilitate.
Questa vicenda solleva questioni cruciali sulla trasparenza e sul buon governo all’interno degli organi statali. Gli inviti all’intervento delle autorità competenti per effettuare indagini approfondite rivelano la volontà di fare luce sulla vicenda e di garantire la buona gestione delle risorse pubbliche.
È essenziale adottare misure per chiarire la situazione e garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in modo responsabile e secondo le regole stabilite. Questo caso evidenzia l’importanza della responsabilità e della trasparenza nella gestione delle finanze pubbliche, valori essenziali per garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni statali.