***Fatshimetria***
Questo mese di dicembre, il Sindacato nazionale dei direttori dei lavori e degli assistenti dei servizi accademici (SYNACASS) fa ancora una volta notizia annunciando il rinnovo di uno sciopero nazionale per il 9 dicembre 2024. Questa decisione, avviata dal Sindacato per il divieto dell’istruzione superiore e universitaria ( ESU), fa seguito al mancato rispetto degli impegni assunti dal governo durante gli accordi Bibwa 1 e Bibwa 2.
SYNACASS solleva punti cruciali in un contesto in cui le promesse faticano a trasformarsi in azioni concrete. Le richieste del sindacato, infatti, riguardano in particolare il mancato pagamento degli stipendi e dei bonus istituzionali per il 70% delle unità non meccanizzate, nonché la correzione degli inquadramenti per l’80% del personale retribuito al di sotto del livello effettivo. Queste disfunzioni ricorrenti pongono gli insegnanti in una precarietà inaccettabile, mettendo in discussione la qualità dell’insegnamento e il benessere dei lavoratori.
Inoltre, l’erogazione parziale del bonus istituzionale, la mancata applicazione del bonus ricerca previsto dalle convenzioni, o anche il mancato controllo efficace da parte dell’apposito comitato permanente, attestano un certo disinteresse da parte delle autorità rispetto alle preoccupazioni degli insegnanti. Questa inerzia amministrativa testimonia una crisi di fiducia tra il governo e gli operatori del settore educativo, mettendo in pericolo il dialogo sociale e la promozione di questo settore essenziale per lo sviluppo del Paese.
Di fronte a queste grandi questioni, SYNACASS riafferma la sua determinazione a far sentire la voce dei lavoratori e a difendere i loro diritti. Lo sciopero del 9 dicembre si afferma quindi come un legittimo mezzo di pressione per chiedere cambiamenti concreti e duraturi. Il sindacato chiede solidarietà e mobilitazione di tutti, consapevole che l’unità è la chiave per ottenere soddisfazione e migliorare le condizioni di lavoro del personale ESU.
In conclusione, la situazione sociale degli insegnanti nella RDC rimane preoccupante e lo sciopero annunciato per il 9 dicembre 2024 riflette la necessità imperativa di una riforma giusta e profonda. Sostenendo il movimento sindacale, la società civile e le autorità potrebbero lavorare insieme per migliorare significativamente le condizioni di vita e di lavoro degli insegnanti, garanti dell’istruzione e del futuro della nazione.