Nell’ambito della missione di mantenimento della pace ad Haiti guidata dal Kenya, ci sono state recenti segnalazioni di agenti di polizia kenioti che non hanno ricevuto lo stipendio per tre mesi. Tuttavia, il capo della polizia del Kenya, Douglas Kanja, ha negato le accuse, affermando che gli agenti di polizia in missione ad Haiti erano stati pagati fino alla fine di ottobre. Questo aggiornamento fa seguito alle denunce di alcuni ufficiali dispiegati ad Haiti, trasmesse dai media keniani, che affermavano di non aver ricevuto lo stipendio per tre mesi.
La partecipazione del Kenya a questa missione di mantenimento della pace ad Haiti nasce dal desiderio di contribuire a ridurre la violenza dei gangster che sta scuotendo il paese. Dal loro dispiegamento a giugno, gli ufficiali kenioti hanno contribuito al quarto grande intervento militare straniero ad Haiti. Mentre alcuni residenti accolgono con favore questa presenza straniera, altri rimangono diffidenti a causa di precedenti interventi che sono stati segnati da scandali, come le accuse di violenza sessuale e l’introduzione del colera che ha causato molte vittime.
Separatamente, informazioni finanziarie provenienti dal Tesoro del Kenya hanno rivelato che il Kenya ha speso più di 2 miliardi di scellini keniani (circa 15 milioni di dollari) per la missione in attesa del rimborso da parte delle Nazioni Unite. Il ministro delle Finanze John Mbadi ha sottolineato che queste spese sono state sostenute dal Kenya in attesa del rimborso da parte dell’ONU, sottolineando che questi ufficiali sono cittadini keniani e che la loro retribuzione è a carico del Tesoro del Kenya.
La situazione ad Haiti resta preoccupante, con un bilancio umano allarmante: secondo le Nazioni Unite, quest’anno sono stati registrati finora più di 4.500 morti e 2.060 feriti. La violenza legata alle bande ha provocato lo sfollamento di quasi 700.000 persone negli ultimi anni, poiché questi gruppi armati cercano di espandere il loro controllo sul territorio incendiando e saccheggiando le comunità.
Nonostante la presenza delle forze di polizia keniote ad Haiti, alcuni osservatori criticano l’inefficacia della missione, evidenziando l’assenza di sequestri nelle roccaforti delle bande o di arresti di leader criminali. Le tensioni sono aumentate ulteriormente il mese scorso quando gli Stati Uniti e altri paesi hanno chiesto un intervento delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace, sostenendo che la missione guidata dal Kenya mancava di risorse e finanziamenti.
In un contesto in cui la situazione ad Haiti resta critica, è essenziale che tutte le parti coinvolte raddoppino gli sforzi per garantire la sicurezza delle popolazioni e la stabilità del Paese. Le sfide sono numerose, ma per soddisfare i bisogni urgenti della popolazione haitiana sono essenziali una cooperazione internazionale efficace e misure concrete.