*Fatshimetria*
Dalle premesse di Fatshimetrie desideriamo oggi evidenziare un problema di sanità pubblica spesso ignorato: la prevalenza dell’HIV tra soldati e agenti di polizia. Mentre il mondo commemora la Giornata mondiale contro l’AIDS nel 2024, siamo stati toccati dalla morte di un giovane soldato a causa di complicazioni legate all’HIV in Kenya.
Le cifre parlano da sole: nel 2023, 39,9 milioni di persone convivevano con l’HIV e nel mondo si sono registrati 630.000 decessi a causa di questa malattia. Tra questi dati, è allarmante che molti soldati e agenti di polizia abbiano perso la vita a causa dell’HIV, mentre altri convivono con la malattia e sono sottoposti a cure antiretrovirali.
È tempo di riconoscere che la prevalenza dell’HIV tra il personale militare e delle forze dell’ordine è sottostimata. Quattro militari su dieci sono esposti all’HIV/AIDS senza saperlo, il che dimostra l’urgenza di agire per prevenire la diffusione della malattia tra queste popolazioni.
I fattori che espongono questi uomini e donne in uniforme all’HIV includono l’abuso di alcol e sostanze, la prevalenza di infezioni a trasmissione sessuale, l’insicurezza economica, la mobilità costante e una particolare percezione della propria mortalità.
È fondamentale prendere esempio da figure come Philly Bongole Lutaaya, un musicista ugandese che rivelò coraggiosamente il suo status di sieropositivo nel 1988. La sua lotta e il suo impegno contribuirono a rompere i tabù e ad aprire il dibattito sull’HIV. La sua canzone “Alone” è diventata un vero inno nella lotta contro l’AIDS.
È giunto il momento di dare ai soldati e alle uniformi la stessa dose di coraggio e saggezza necessari per affrontare questa malattia. Le statistiche mostrano che le istituzioni militari sono spesso colpite in modo sproporzionato dall’HIV e possono contribuire alla sua diffusione tra la popolazione.
I soldati sono in prima linea nel pericolo fisico e questo li espone a comportamenti rischiosi come il sesso non protetto e la mancanza di test HIV. È fondamentale cambiare mentalità e adottare uno stile di vita più responsabile per prevenire la diffusione della malattia.
Per raggiungere gli obiettivi della Strategia Globale contro l’AIDS 2024, è imperativo monitorare da vicino la diffusione dell’HIV, la permanenza in cura, il trattamento e la soppressione della carica virale tra le forze armate. L’accesso ai servizi per l’HIV e la rimozione delle barriere sociali e legali a tali servizi sono essenziali per arginare l’epidemia.
È necessario includere le basi militari e le caserme di polizia nelle iniziative di controllo e gestione dell’HIV. L’accesso a punti di test regolari, farmaci preventivi e servizi sanitari adeguati è essenziale per prevenire la diffusione dell’HIV tra queste popolazioni vulnerabili.
In conclusione, è imperativo mettere in atto misure concrete per combattere la diffusione dell’HIV tra i militari e le forze dell’ordine. Ciò richiede una maggiore consapevolezza, un accesso più facile alle cure e al trattamento e un cambiamento di mentalità per adottare comportamenti più responsabili. I soldati che proteggono le nostre vite meritano che noi in cambio li proteggiamo aiutandoli a combattere l’HIV.