Il caso che coinvolge il noto avvocato per i diritti umani Dele Farotimi attira da tempo l’attenzione. La sua recente comparizione davanti ai tribunali, infatti, ha suscitato forti reazioni e sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sui limiti della difesa dei diritti individuali.
Farotimi è attualmente in detenzione fino al 20 dicembre 2024, a seguito delle accuse di diffamazione mosse contro di lui dal famoso giurista capo Afe Babalola. Queste accuse derivano dalle osservazioni fatte da Farotimi nel suo libro intitolato “La Nigeria e il suo sistema di giustizia penale”, che Babalola considera dannoso per la sua reputazione.
Durante l’interrogatorio della scorsa settimana, Farotimi si è dichiarato non colpevole, affermando che le accuse sono infondate. Nel corso dell’udienza è scoppiata anche la polemica sulla rappresentanza legale di Farotimi. Il procuratore Samson Osobu ha contestato la presenza dell’avvocato senior della Nigeria (SAN) Adeyinka Olumide-Fusika, citando una sentenza della Corte d’appello del luglio 2024 che vietava alle SAN di rappresentare i clienti nei tribunali magistrati.
Di fronte a questa obiezione, Olumide-Fusika ha presentato alla Corte di Magistratura dello Stato di Ekiti le leggi che consentono a qualsiasi avvocato di discutere in cause penali. “La restrizione citata dall’accusa non si applica in questa giurisdizione”, ha detto.
La decisione sull’eccezione del pubblico ministero è stata rinviata dal giudice Adeosun, dovendo quest’ultimo rivedere la sentenza in questione. In attesa di questa decisione, Olumide-Fusika si è ritirata dal caso, affidando la difesa all’avvocato Taiwo Adedeji.
L’udienza per la richiesta di cauzione di Farotimi è prevista per il 20 dicembre, con il giudice Adeosun che ordinerà la sua detenzione in attesa. Questo caso mette in luce le questioni della libertà di espressione, del rispetto della reputazione individuale e dell’equità nel sistema giudiziario. Il suo esito promette di essere cruciale per il mondo legale e per la causa dei diritti umani in Nigeria.