La situazione carceraria nella Repubblica Democratica del Congo è diventata tragica, con profonde implicazioni per i diritti umani e la sicurezza pubblica. La prigione centrale di Makala a Kinshasa illustra in modo toccante la grave crisi in cui versa il sistema carcerario congolese. Progettato per ospitare 1.500 prigionieri, oggi è sovraffollato e ospita tra i 14.000 e i 15.000 prigionieri, quasi dieci volte la sua capacità iniziale.
Il drammatico episodio del 2 settembre ha evidenziato la gravità della situazione. Un tentativo di fuga di massa ha scatenato violenti scontri tra detenuti e forze di sicurezza, provocando la morte di almeno 200 prigionieri e l’aggressione sessuale di 268 donne. Questi eventi sono sintomatici di una crisi più ampia che colpisce il sistema carcerario congolese, secondo il rapporto delle Nazioni Unite presentato al Consiglio di Sicurezza.
Le misure di soccorso messe in atto da settembre hanno consentito il rilascio di 3.139 detenuti, di cui 1.685 affetti da malattie gravi. Queste iniziative, per quanto lodevoli, non sono sufficienti a risolvere le sfide strutturali del sistema carcerario congolese. Le condizioni di detenzione restano deplorevoli e alimentano crescenti tensioni all’interno degli istituti carcerari.
In una prospettiva di riforma, la proposta di creare un servizio di intelligence carceraria durante gli Stati Generali di Giustizia del novembre 2024 è una misura essenziale. Questo servizio potrebbe contribuire a combattere efficacemente le reti criminali che operano nelle carceri e a rafforzare la sicurezza dei detenuti. È imperativo adottare misure concrete per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e garantire il rispetto dei loro diritti fondamentali.
Il sovraffollamento delle carceri di Makala, combinato con l’obsolescenza delle infrastrutture e la mancanza di risorse, evidenzia l’urgenza di una riforma approfondita del sistema carcerario congolese. L’ONU chiede un’azione immediata per prevenire ulteriori tragedie e garantire il rispetto degli standard internazionali sui diritti umani. È giunto il momento di agire in modo concertato e determinato per porre fine alla crisi carceraria che scuote la RDC.