Il ciclone Chido, che ha recentemente colpito l’arcipelago di Mayotte, ha lasciato distruzione e caos sul suo cammino. Considerato uno degli eventi più violenti che abbiano colpito l’arcipelago negli ultimi 90 anni, questo tragico evento solleva interrogativi sull’impatto del riscaldamento globale e sulla necessità di un migliore adattamento ai rischi naturali.
L’eccezionale intensità del ciclone Chido è in parte spiegata dalla sua traiettoria insolita. Infatti, Mayotte, solitamente protetta dalle tempeste grazie alla sua vicinanza al Madagascar, si è trovata direttamente sulla rotta di questo devastante fenomeno meteorologico. Secondo i meteorologi, alla sua eccezionale intensità ha contribuito il percorso rettilineo del ciclone, più a nord del normale. Questo fenomeno evidenzia la fragilità di Mayotte di fronte agli eventi climatici estremi e la necessità di una migliore preparazione ai rischi naturali.
Inoltre, il ciclone Chido ha beneficiato delle condizioni atmosferiche e oceaniche favorevoli. Il basso wind shear ha permesso al ciclone di persistere e rafforzarsi, mentre le alte temperature della superficie del mare ne hanno alimentato l’intensità. Questa combinazione di fattori ha creato un cocktail devastante che ha trasformato in poche ore Mayotte in un campo di rovine.
La domanda che sorge ora è se il ciclone Chido sia una manifestazione diretta del cambiamento climatico. Gli scienziati concordano sul fatto che il riscaldamento globale può intensificare gli eventi meteorologici estremi, compresi i cicloni. L’aumento della temperatura dell’oceano favorisce lo sviluppo di uragani, cicloni e tifoni, rendendo questi eventi più frequenti e più intensi.
In conclusione, il ciclone Chido a Mayotte ricorda crudelmente l’urgenza di adottare misure concrete per combattere il riscaldamento globale e proteggere le popolazioni vulnerabili di fronte ai disastri naturali. Evidenzia la necessità di investire nella prevenzione, nella preparazione e nella resilienza per affrontare i crescenti rischi climatici. È tempo di agire per proteggere il nostro pianeta e garantire un futuro più sicuro per tutti.