Quando si parla della situazione che regna nel Corridoio dei piccoli commercianti transfrontalieri a Kasumbalesa, un sentimento di sgomento attanaglia il lettore. È infatti deplorevole constatare che le molestie abbiano raggiunto un livello preoccupante in questa posizione strategica per il commercio transfrontaliero. Sotto lo sguardo indifferente delle autorità locali, provinciali e nazionali, piccoli trasportatori, commercianti e perfino i disabili si ritrovano intrappolati in una moltitudine di servizi che pretendono mazzette ad ogni passaggio.
In una toccante corrispondenza indirizzata alle autorità, il presidente dell’Associazione degli spedizionieri disabili di Kasumbalesa, Mordochée Kanyinda, denuncia con fermezza questa situazione insostenibile. Descrive con precisione come la popolazione, già indebolita dai vincoli legati al commercio transfrontaliero, sia sottoposta ad una vera e propria prova di forza in ogni fase del processo. Oltre alle tasse legali riscosse dalla DGDA, una miriade di servizi, come OCC, Quarantena, Polizia di frontiera, ANR, Nuove tecnologie e molti altri, rivendicano la loro fetta di torta, indipendentemente dalla legalità dei documenti presentati da parte dei trasportatori.
Questa situazione è insostenibile ed evidenzia una grave disfunzione all’interno del Corridoio Kasumbalesa. Agricoltori e commercianti, già alle prese con numerose difficoltà, si ritrovano ostaggio di una burocrazia vorace che divora i magri profitti del loro commercio. La richiesta di coinvolgimento delle autorità è più che legittima, perché è urgente agire per porre fine a queste vessazioni che affliggono la vita quotidiana dei piccoli commercianti.
È giunto il momento che le autorità si rendano conto della portata del problema e agiscano in modo proattivo per garantire un ambiente imprenditoriale sano e favorevole allo sviluppo economico. Rimuovere questa “litania di servizi” che stanno rovinando i commercianti transfrontalieri è una priorità assoluta. È fondamentale adottare misure concrete per porre fine a queste pratiche abusive e ripristinare la fiducia di coloro che sono coinvolti nel commercio transfrontaliero.
In conclusione, la situazione nel corridoio transfrontaliero per i piccoli commercianti di Kasumbalesa è allarmante e richiede una reazione immediata da parte delle autorità competenti. È giunto il momento di porre fine a queste insidiose vessazioni che nuocciono allo sviluppo economico della regione e alla sopravvivenza dei piccoli commercianti. È giunto il momento di far luce su queste pratiche abusive e di adottare misure efficaci per garantire un futuro migliore a coloro che sono coinvolti nel commercio transfrontaliero a Kasumbalesa.