Arresto del pastore Daniel Ngoy Mulunda in Zambia: la Chiesa Nuova Metodista chiede il suo rilascio immediato

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Titolo: Arresto arbitrario del pastore Daniel Ngoy Mulunda in Zambia – La Chiesa Nuova Metodista ne chiede l’immediato rilascio

Ci sono eventi che, semplicemente con la loro affermazione, sollevano interrogativi sulla giustizia e sui diritti umani. L’arresto del pastore Daniel Ngoy Mulunda in Zambia, sovrintendente generale della New Methodist Church, è uno di quei casi che suscita indignazione e incomprensione. Accusato di immigrazione clandestina e addirittura di terrorismo, il pastore Ngoy Mulunda si trova al centro di un imbroglio politico e giudiziario che ha suscitato forti critiche.

La Nuova Chiesa Metodista ha reagito con forza denunciando questo arresto, definendolo arbitrario e brutale. In un comunicato ufficiale la Chiesa ha espresso il suo sostegno incondizionato al suo leader spirituale e ne ha chiesto l’immediato rilascio. Secondo loro, il pastore Ngoy Mulunda si era recato legalmente in Zambia come rifugiato politico, avendo ottenuto lo status presso l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).

I tentativi di estradare il pastore nella Repubblica Democratica del Congo hanno suscitato la protesta della comunità internazionale e dei difensori dei diritti umani. Infatti, in quanto rifugiato politico riconosciuto, beneficia di una protezione che deve essere rispettata secondo le convenzioni internazionali.

Il pastore Ngoy Mulunda non è estraneo agli affari politici nella RDC. Ex presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI), ha svolto un ruolo chiave nell’organizzazione delle elezioni e nel rispetto dei diritti democratici nel Paese. Il suo arresto in Zambia solleva interrogativi sulle motivazioni politiche che potrebbero nascondersi dietro questa azione.

Al di là dell’aspetto politico, questa vicenda solleva anche interrogativi sul rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali sui rifugiati. La libertà religiosa e il diritto di asilo devono essere garantiti a tutti, senza distinzioni o discriminazioni.

In conclusione, l’arresto del pastore Daniel Ngoy Mulunda in Zambia è un atto che sfida la nostra coscienza collettiva sui valori fondamentali della giustizia, del rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa. La Nuova Chiesa Metodista mantiene la sua posizione forte nel chiedere il rilascio immediato del suo Soprintendente Generale e continuando a difendere i suoi diritti e la sua dignità.

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