Perché le elezioni legislative del 2025 nelle Comore rivelano un profondo disincanto democratico tra gli elettori?

**Elezioni alle Comore: tra dimissioni e rinnovo**

Il 12 gennaio 2025, le elezioni legislative nelle Comore sono considerate un momento cruciale per la democrazia dell
**Elezioni alle Comore: un sondaggio tra dimissioni e ripresa**

Il 12 gennaio 2025, quasi 340.000 elettori comoriani sono stati chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni legislative, un evento che segna il rinnovamento istituzionale di un parlamento che, per troppo tempo, è stato l’ombra della propria democrazia. Se l’atmosfera misurata dei seggi elettorali dell’arcipelago riflette le abitudini di una popolazione talvolta disillusa da un processo elettorale che sembra favorito più dai comportamenti che dalla sostanza, mette anche in discussione un fenomeno socio-politico più ampio sul modo in cui le Comore immaginare il loro futuro.

### Un elettorato disincantato

L’assenza di code davanti ai seggi elettorali, unita a una partecipazione necessariamente ridotta, pone una sfida al governo, ma solleva anche una domanda essenziale: perché recarsi alle urne unilateralmente quando la scelta sembra definita in anticipo? Lo spirito di boicottaggio, già alimentato durante le precedenti elezioni, contribuisce qui a creare una cultura del disimpegno, una presunzione di fronte all’esaurimento dei meccanismi democratici. Molti cittadini, interagendo con i nostri corrispondenti locali, esprimono un crescente sentimento di sfiducia nei confronti delle istituzioni, sottolineando che elezioni senza scelte significative non solo sono poco invitanti, ma controproducenti.

### Biografia politica della Convenzione per il Rinnovamento delle Comore

Il partito al governo, la Convenzione per il Rinnovamento delle Comore (CRC), è riuscito a stabilire un controllo quasi egemonico sull’Assemblea. Per comprendere questa dinamica, è essenziale rivedere l’evoluzione della CRC, che si è affermata al vertice della piramide politica delle Comore a seguito di alleanze opportunistiche mirate a specifici gruppi di influenza. Nel contesto del clima attuale, in particolare dopo il boicottaggio dell’opposizione durante le precedenti elezioni, la CRC è riuscita a perpetuare un sistema che, sebbene si proclami democratico, in realtà agisce più come un sistema di monopolio e potere dell’informazione.

L’assenza di alternative praticabili e di un’opposizione strutturata funziona come un’arma a doppio taglio. Certamente facilita il consolidamento del potere in atto, ma genera anche apatia politica che, in ultima analisi, può portare a conseguenze più disastrose come movimenti popolari non organizzati, strutturati attorno al crescente malcontento.

### Anomalie ed echi di irregolarità

La giornata delle votazioni è stata caratterizzata da incidenti degni di nota, tra cui ritardi nell’apertura degli uffici e sospetti di brogli elettorali, sintomi di un’organizzazione istituzionale rotta. Queste accuse, che i membri dell’opposizione brandiscono per giustificare la loro astensione, servono da specchio per preoccupazioni molto più profonde sulla trasparenza e l’equità del processo..

In particolare, gli incidenti segnalati a Bacha e Mtsangani 1 sollevano una sfida importante: la richiesta di una democrazia efficiente sembra scontrarsi con pratiche che fanno parte della logica del vecchio regime. Questo fenomeno di distorsione delle elezioni non è esclusivo delle Comore; Ricorda situazioni vissute in altri paesi fragili, dove il ciclo elettorale diventa una semplice ripetizione di una narrazione già fissata.

### Prospettive future: verso una reinvenzione della politica comoriana?

Se il calendario elettorale dovesse proseguire con un secondo turno previsto per il 16 febbraio, sarebbe importante interrogarsi sulla natura del cambiamento auspicato dai Comoriani. Gli eventi del 12 gennaio suggeriscono l’urgente necessità di rinnovare le pratiche politiche e di ristabilire un legame di fiducia tra i cittadini e i loro rappresentanti.

Reinventare la politica nelle Comore richiederà inevitabilmente una riflessione sulla strutturazione di un’opposizione efficace, ma anche su riforme profonde e un impegno a rispettare la volontà popolare al di là delle semplici apparenze elettorali. Questa sfida coinvolge non solo gli attori politici, ma anche la società civile, il cui ruolo è cruciale nel risvegliare e mobilitare i cittadini attorno a una visione comune, libera dalle abitudini del passato.

Alla fine, le Comore si trovano a un bivio. L’esito di questa avventura democratica dipenderà dalla capacità dei Comoriani di concepire una politica adatta a loro e di combattere con rinnovato impegno l’indifferenza e la disillusione. Pertanto, partecipare o meno alle elezioni non sarà più un semplice atto di sfida, ma un vero e proprio atto di cittadinanza.

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