** Lubumbashi: una campagna record ginecologa per il servizio sanitario per le donne a un modello da duplicare? **
** Lubumbashi, 25 marzo 2025-** Una mobilitazione senza precedenti è stata distribuita presso il General Hospital Jason Sendwe, dove l’Association of Women Promotion (AFEPro) ha organizzato una campagna di consultazioni gineco-ossetriche gratuite. In soli cinque giorni, oltre 1600 donne hanno beneficiato di questa operazione, rivelando non solo le esigenze urgenti di salute riproduttiva e ostetrica a Lubumbashi, ma anche delle potenziali tracce per le iniziative future basate su questo successo.
Mentre vi è un generale declino dell’accesso all’assistenza sanitaria nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), questa campagna è un modello esemplare di iniziativa della comunità in grado di soddisfare i bisogni sociali. La dott.ssa Sandra Mpungu, direttrice medica dell’ospedale, ha affermato che le consultazioni hanno rivelato vari casi che vanno dagli esami ginecologici alle cure pediatriche e neurologiche. Notevole, tra le 1600 donne consultate, 780 sono stati in grado di beneficiare degli ultrasuoni, mentre sono stati eseguiti 1.040 esami di laboratorio.
Questa cifra è significativa data il contrario che il paese sta vivendo in termini di assistenza sanitaria. Secondo le statistiche dell’Organizzazione mondiale della sanità, solo il 64% delle donne nell’assistenza sanitaria di base dell’accesso alla RDC e meno del 50% ha accesso a cure ginecologiche appropriate. L’iniziativa AFEPro non è quindi solo un servizio reso, ma un cambiamento di atteggiamento di fronte a un problema di sofferenza sociale.
### una mania generale e la consapevolezza di una mancanza
Il massiccio afflusso di pazienti ha rivelato una crisi latente nell’accesso alle cure ginecologiche nelle aree rurali e urbane. Il Dr. Mpungu ha anche sottolineato che il team medico è stato sopraffatto dal numero di consultazioni, un indicatore che ha gridato lacune nell’offerta di assistenza. Casi di patologie acute sono stati identificati come parte di questa campagna, che solleva preoccupazioni sulla salute generale delle donne in questa regione.
I 250 casi di fissaggio segnalati, nonché i 400 casi nella consultazione oftalmologica, attestano un approccio multidisciplinare che ha catturato l’attenzione della popolazione. Il Dr. Mpungu ha anche sottolineato l’importanza del supporto psicologico dato ai pazienti attraverso i neuropsichiatri, una pratica ancora non molto comune nella RDC.
### a un modello di ripetibilità: l’ombrello dell’Unione della comunità
L’annuncio di questa campagna mette in evidenza anche un elemento chiave nel panorama sanitario: il ruolo delle organizzazioni della comunità e della società civile. L’AfePro, che ha orchestrato questo evento sotto l’egida di figure eminenti come Maman Marthe Kashisekedi e il vice governatore Martin Kazembe Shula, rappresentano una sorprendente illustrazione del modo in cui l’impegno della comunità può catalizzare i cambiamenti.
Tuttavia, resta da mettere in discussione: come perpetuare questo tipo di iniziative su scale più grandi? La necessità di una solida partenariato tra organizzazioni non governative, il governo e il settore privato potrebbero godere di regolamenti più a favore del giusto accesso all’assistenza sanitaria di qualità.
### in conclusione: salute come pilastro dell’emancipazione
In definitiva, l’evento di Lubumbashi non dovrebbe essere percepito semplicemente come una campagna isolata, ma come un pezzo di un puzzle più ampio che include l’emancipazione delle donne attraverso un migliore accesso alle cure sanitarie. Promuovendo la salute di Gyneco-Obstetrics, viene data una sfera decisiva di influenza non solo sulla vita delle donne stesse, ma anche su quella delle loro famiglie e, più in generale, sulla società congolese.
Lubumbashi, al centro di questa dinamica, potrebbe diventare un modello da seguire per altre regioni della RDC, con l’ambizione di vedere, attraverso la salute e il benessere, più forti, unite e resistenti comunità. Un sogno che potrebbe diventare realtà grazie a un’assertiva volontà politica e un continuo impegno per la salute riproduttiva e i diritti delle donne.