Solo il 13 % degli africani considera i paesi ricchi responsabili dei cambiamenti climatici secondo uno studio di Afrobarometer.

La questione della responsabilità di fronte ai cambiamenti climatici è diventata una questione importante che trascende i confini geografici ed economici, specialmente in Africa. Un recente studio di Afrobarometer, che si basa sulle risposte di oltre 26.000 persone attraverso 39 paesi africani, dà uno sguardo intrigante alla percezione che gli africani hanno del loro ruolo, mentre mettono in discussione il posto occupato da paesi sviluppati e aziende industriali in questa lotta. Con solo il 13 % degli intervistati considerando questi ultimi come responsabili, questa dinamica evidenzia realtà complesse in cui la storia, la sovranità e le aspirazioni locali. All
### Una resilienza percepibile: analisi di uno studio sulla percezione della responsabilità climatica in Africa

Un recente studio pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment ha suscitato l’attenzione e la riflessione sul modo in cui gli africani percepiscono il loro ruolo, nonché quello dei paesi ricchi e delle società industriali, nella lotta contro i cambiamenti climatici. Realizzato da Afrobarometer e coinvolgendo 26.735 intervistati in 39 paesi africani, questo sondaggio rivela che, nonostante il patrimonio storico dei paesi industrializzati in gas serra (GHG), una bassa percentuale di africani (13 %) li considera responsabile delle azioni necessarie per affrontare la crisi climatica.

Questi dati sollevano la questione delle percezioni e delle responsabilità in un contesto di crisi che, sebbene globale, è vissuta in modo disparato a seconda delle regioni e dei livelli di sviluppo. In effetti, il 45 % degli intervistati stima che i propri governi debbano prendere l’iniziativa di fronte a questa crisi, mentre il 30 % si rivolge a cittadini ordinari, implicherebbe il desiderio di impegnarsi a livello locale. Questa osservazione è indicativa di una dinamica la cui comprensione si unisce a questioni più ampie di sovranità, identità e governance.

### La percezione della responsabilità: un paradosso da esplorare

Ciò che emerge dallo studio è un paradosso. Le principali potenze e le società industriali, che hanno svolto un ruolo storico significativo nel deterioramento dell’ambiente, sembrano in gran parte assenti dalle preoccupazioni dei cittadini africani. Solo l’8 % di quelli interrogati considera che queste entità devono svolgere un ruolo importante nella lotta climatica. Questo fenomeno solleva una domanda cruciale: perché le preoccupazioni sulla responsabilità ambientale sono orientate verso gli attori locali piuttosto che per quelli con una storia di significativo inquinamento?

È possibile che questa percezione sia un riflesso del desiderio di controllo e resilienza all’interno delle nazioni africane, che cercano di appropriarsi della narrazione sui cambiamenti climatici e di promuovere le proprie soluzioni. Questa dinamica, sebbene testimonia un forte senso di impegno e responsabilità, potrebbe anche alleviare la pressione sui paesi ricchi e sulle grandi aziende, che rimangono attori essenziali nella lotta per la giustizia climatica.

### Il dilemma dell’autoriferenza

In questa luce, ci si può chiedere il ruolo che questa percezione svolge nella richiesta di supporto internazionale. Se i paesi africani sono dell’opinione che il loro governo e i cittadini debbano guidare, ciò può potenzialmente indebolire le loro affermazioni per il finanziamento e l’assistenza tecnologica di nazioni più inquinanti. In altre parole, perdendosi in logiche di auto-responsabilità, i paesi africani potrebbero trascurare l’opportunità di chiedere una responsabilità condivisa sulla scena mondiale.

Questa dinamica rischia anche di compromettere le possibilità di garantire la giustizia ambientale, essenziali nella ricerca di soluzioni durature di fronte al riscaldamento globale che minaccia già milioni di vite e mezzi di sussistenza in questo continente spesso vulnerabile.

### a una mobilitazione equilibrata

È essenziale, in termini di politica climatica, riflettere su come questa percezione può essere rivalutata e su come i paesi ricchi possono essere incoraggiati a svolgere un ruolo più attivo e responsabile nella transizione verso un’economia più ecologica. Ciò potrebbe comportare una migliore trasparenza nel contesto dei negoziati internazionali, una discrezione equa di risorse e tecnologie ai paesi in via di sviluppo, nonché un chiaro riconoscimento delle responsabilità storiche legate alle emissioni di GHG.

La sfida qui è partecipare a un dialogo costruttivo che non stigmatizza o target, ma che mira a bilanciare le responsabilità tra le diverse parti. In questa ricerca di equilibrio, è indispensabile garantire che le voci africane siano ascoltate sulla scena mondiale, non solo come vittime di cambiamenti climatici, ma anche come giocatori chiave nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili.

### Conclusione: una richiesta di riflessione collettiva

La crisi climatica richiede un approccio collaborativo, trascendendo i confini geografici e socioeconomici. Lo studio di Afrobarometer evidenzia una realtà complessa che merita una rinnovata attenzione e un approccio sfumato. Le percezioni sulla responsabilità sono profondamente radicate nel contesto storico e contemporaneo ed è essenziale incoraggiare una mobilitazione collettiva che integra le questioni locali promuovendo un’azione internazionale efficace.

In questo contesto, la riflessione su ruoli e responsabilità potrebbe aprire la strada a soluzioni più inclusive ed eque, rendendo possibile la cooperazione globale veramente impegnata nella lotta contro i cambiamenti climatici. In breve, è solo unendo le forze e valutando le voci locali che le sfide del cambiamento climatico possono essere affrontate in modo equo e duraturo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *