### estendendo la partnership tra PSG e “Visita Ruanda”: una decisione controversa
La partnership tra Paris Saint-Germain (PSG) e l’ufficio turistico ruandese “Visit Rwanda” è stata recentemente rinnovata, come annunciato dal club parigino il 16 aprile. Questo rinnovamento, che si estende una collaborazione nel 2019 per altri tre anni, solleva ulteriori domande sull’impatto etico dello sport in un contesto del delicato geopolitico, in particolare nell’East del Democratico.
#### contesto e storico
Il governo ruandese usa lo sport, in particolare il calcio, come vettore per promuovere la sua immagine internazionale, cercando di attirare turisti e investitori. Questa iniziativa fa parte di una strategia più ampia volta a riposizionare il Ruanda come destinazione di prima scelta dopo anni di conflitti e disturbi politici. Tuttavia, questo modello di promozione del marchio ha un prezzo ed è spesso percepito attraverso il prisma delle realtà geopolitiche della regione dei Grandi Laghi.
Il rinnovo di questo contratto si verifica nonostante una petizione lanciata dai sostenitori che hanno raccolto quasi 75.000 firme. Questa mobilitazione, che ha fortemente criticato la collaborazione del PSG con il Ruanda, attinge le sue radici dalle preoccupazioni relative al presunto coinvolgimento del paese dal conflitto armato che colpisce l’est della RDC. A febbraio, il ministro degli Esteri congolesi ha persino inviato una lettera al PSG per mettere in discussione la “moralità” di tale partnership.
### Le sfide della partnership
Il contrasto tra le ambizioni di sviluppo del Ruanda e le critiche che emanano dalla RDC sollevano domande legittime. Da un lato, il Ruanda sta cercando di reinventarsi come una nazione prospera e aperta. Dall’altro, la comunità internazionale mette in discussione la legittimità delle pratiche di promozione di un paese le cui azioni militari e politiche sono spesso controverse. I critici di questa partnership attirano l’attenzione sulla complessità delle relazioni regionali e sulla necessità di un dialogo pacifico.
Nel suo comunicato stampa, il direttore del Ruanda Development Board, Jean-Guy Afrika, ha sottolineato che questa partnership aveva contribuito a posizionare il Ruanda come destinazione leader per il turismo e gli investimenti. È innegabile che i benefici economici di tale accordo possano essere utili per entrambe le parti. Tuttavia, possiamo davvero supportare questi profitti senza tenere conto delle implicazioni etiche e sociali?
Reazione ### PSG
PSG ha scelto di mantenere la partnership nonostante queste critiche, creando un certo divario tra le sue scelte commerciali e le preoccupazioni espresse da diverse parti interessate. Continuando a promuovere “Visita il Ruanda”, il club mette in evidenza un aspetto commerciale che sembra, per alcuni, ignorando le realtà umane e politiche.
La questione della responsabilità sociale delle imprese e per estensione dei club sportivi si presenta qui con più acuità. I marchi sportivi stanno affrontando una crescente pressione per agire in modo responsabile e diventa sempre più difficile ignorare le interrelazioni tra calcio, diplomazia e diritti umani.
#### verso una riflessione sciolta
Il rinnovamento della partnership tra PSG e “Visit Ruanda” è sintomatico di una sfida più ampia affrontata da molti attori nel mondo dello sport, vale a dire l’equilibrio tra opportunità commerciali e sensibilità delle questioni socio -politiche. In un momento in cui il calcio viene percepito come una leva per il cambiamento e la riunificazione, la domanda rimane come i club possono navigare tra queste realtà evidenziando una visione etica del loro impegno.
Le soluzioni richiedono un dialogo aperto e informato. Club, sponsor e governi devono partecipare alle discussioni su come promuovere le pratiche responsabili, che tengono conto non solo di interessi economici, ma anche a impatti sociali ed etici.
Alla fine, lo sport, pur essendo un campo comune e di intrattenimento, deve anche includere la sensibilità alle sfide che colpiscono la vita degli individui oltre i campi da gioco. L’estensione di questa partnership può offrire un’opportunità per la riflessione sul modo in cui le sinergie tra sport e diplomazia possono essere reindirizzate per servire più ed equa cause nell’attuale contesto globale.