** Investimenti globali in energia: Africa e sfida del finanziamento nelle tecnologie pulite **
A livello globale, le proiezioni dell’Agenzia internazionale energetica (IAI) indicano un aumento spettacolare degli investimenti energetici, raggiungendo 3,300 miliardi di dollari nel 2025, una quota significativa di 2.200 miliardi sarà dedicata alle tecnologie pulite. Tuttavia, questo tavolo positivo si sta oscurando se si considera la mancanza cronica di finanziamenti destinati all’Africa, un continente che cattura solo il 2 % di questi investimenti, nonostante la presenza del 20 % della popolazione mondiale. Questa discrepanza pone domande fondamentali sulle disuguaglianze in termini di accesso alle risorse e alla giustizia energetica.
** Una dinamica di investimenti privati in mezzitoni **
Dal 2019, un certo rinnovato interesse è stato osservato in investimenti privati in energie rinnovabili nel continente africano. Questo aumento, da 17 miliardi a quasi $ 40 miliardi tra il 2019 e il 2024, è in gran parte spiegato dal calo dei costi tecnologici, in particolare nel campo solare. Sebbene questa cifra sia incoraggiante, rimane chiaramente insufficiente soddisfare le crescenti esigenze del continente in termini di infrastrutture energetiche.
Paradossalmente, la tendenza del finanziamento pubblico mostra una curva discendente. In effetti, i finanziamenti pubblici sono scesi da $ 28 miliardi nel 2015 a soli 20 miliardi nel 2024, una riduzione allarmante accentuata da un marcato ritiro dalla Cina, i cui investimenti hanno registrato un calo dell’85 % tra il 2015 e il 2021. Questo ritiro accentua solo la dipendenza tra gli attori privati e pubblici, rendendo la situazione ancora più precaria.
** Sfide strutturali ancorate e possibili soluzioni **
Il problema degli investimenti in Africa non si limita a una questione di volontà politica. Sottolinea profonde sfide strutturali, tra cui l’instabilità normativa, la bassa bandiera di molti progetti, nonché lacune in termini di infrastrutture di trasporto energetico. Gli attori locali incontrano anche difficoltà nell’accesso ai finanziamenti, che solleva una domanda essenziale: come rendere i progetti energetici in Africa più attraenti per gli investitori internazionali?
Gli esperti di finanziamento climatico sottolineano che l’assenza di dirigenti chiari e stabili è un grave ostacolo all’attrattiva degli investimenti in Africa. In assenza di prevedibilità, gli investitori sono naturalmente inclini a favorire le regioni ritenute più sicure. Questa situazione richiede una riflessione sulla creazione di un ambiente favorevole agli investimenti, sia rafforzando la governance energetica che garantendo la trasparenza dei regolamenti.
** Verso una mobilitazione mirata di finanziamenti climatici **
Per affrontare queste sfide, sono state suggerite diverse tracce. Uno degli assi principali è quello di mobilitare il finanziamento del clima internazionale attraverso meccanismi innovativi, come garanzie finanziarie, co -finanziamento o cartolarizzazione del rischio. La promozione di partenariati pubblici-privati, in particolare nel settore dei progetti decentralizzati come il solare fuori rete, potrebbe anche aumentare l’inclusione energetica generando benefici economici locali.
Infine, diversi esperti insistono sulla necessità di reindirizzare gli aiuti allo sviluppo pubblico a progetti con alto impatto sia climatico che sociale. L’importanza di questo riorientamento risiede nella sua capacità di inviare non solo le esigenze attuali in termini di infrastrutture energetiche, ma anche di anticipare le sfide future legate alla lotta contro il cambiamento climatico.
** Conclusione: oltre le cifre, una questione di giustizia energetica **
L’Africa ha importanti risorse naturali, ma il suo accesso al finanziamento globale rimane sbilanciato. Se partiamo dal principio secondo cui un investimento equo potrebbe anche rafforzare la stabilità geopolitica e la resilienza climatica del continente, diventa imperativo ripensare le strategie di finanziamento a livello internazionale. Il futuro energetico dell’Africa non dovrebbe essere visto come una sfida isolata, ma come una domanda globale, impegnando così tutte le parti interessate ad agire in modo concertato.
Il ritorno a questa sfida può essere fatto solo con la partecipazione attiva di governi africani, investitori privati e partner internazionali, tutti impegnati a un obiettivo comune di sviluppo sostenibile. Questo percorso complesso, economico o ambientale, potrebbe offrire un modo più inclusivo, equo e duraturo per un futuro più inclusivo.