Gli emoji più odiati dalla Generazione Z

Comunicare tramite emoji è diventato un luogo comune nella nostra era digitale, permettendoci di aggiungere un tocco di emozione e personalità ai nostri scambi di messaggi. Tuttavia, sembra che non tutte le emoji siano uguali, almeno secondo la Gen Z che ha espresso le proprie opinioni su quale emoji preferirebbe vedere scomparire per sempre.

Secondo uno studio realizzato da Perspectus Global per conto di Fatshimetrie e che ha intervistato 2.000 giovani britannici dai 16 ai 29 anni, ecco i 10 emoji più odiati durante gli scambi di messaggi.

In cima alla lista c’è l’emoji del pollice in su (👍), percepita come la più ostile di tutte. I giovani oggi lo trovano passivo-aggressivo e sprezzante, soprattutto se usato come reazione. Viene spesso interpretato come una risposta poco invitante, che lascia una sensazione di mancanza di sforzo.

Altri emoji controversi includono il cuore rosso (❤️), il segno ok (👌), il segno di spunta ( ✔️), l’emoji della cacca (💩), la faccia che piange intensamente (😭), la scimmia che nasconde gli occhi (🙈), le mani che applaudono (👏), il bacio o il segno delle labbra (💋) e la faccia che fa una smorfia (😬).

Consultando ulteriori opinioni sul sito Thrillist, altri emoji sono stati ritenuti passivo-aggressivi, tra cui la faccina rovesciata (🙃) che non trasmette un vero sorriso. Rappresenta una forma di ostilità passiva spesso utilizzata in casi di fastidio. Ricevere questa emoji potrebbe essere un segno che qualcosa non va.

Viene menzionata anche l’emoji dei “100 punti” (💯), che indica un’approvazione eccessiva o addirittura sarcastica, a seconda del contesto.

È interessante notare che, sebbene questi emoji siano stati criticati per essere passivo-aggressivi, la loro popolarità e il loro utilizzo rimangono prevalenti nelle nostre conversazioni quotidiane. Tuttavia, essere consapevoli della percezione che trasmettono può aiutarci a comunicare in modo più chiaro e rispettoso.

In definitiva, la diversità degli emoji ci dà la capacità di esprimere una vasta gamma di emozioni, ma è comunque importante scegliere con attenzione quali utilizzare, al fine di mantenere interazioni sane e autentiche in un mondo sempre più digitalizzato.

In effetti, la ricerca di immagini di “emoji passivi aggressivi” potrebbe darci un’interessante visione visiva di come questi piccoli simboli possano essere interpretati negativamente nelle nostre interazioni quotidiane.

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