Il vertice della Pacific Policing Initiative ha riunito i leader delle nazioni del Pacifico a Nuku’alofa, Tonga, per discutere questioni di sicurezza regionale. Nel corso di questo incontro, il primo ministro australiano Anthony Albanese è riuscito ad assicurarsi il sostegno regionale per questa importante iniziativa.
Albanese ha sottolineato che l’obiettivo principale dell’incontro è stato quello di ottenere l’approvazione della Pacific Policing Initiative, che mira a rafforzare la sicurezza nella regione. Ha detto ai giornalisti del Forum delle Isole del Pacifico che l’iniziativa evidenzia come i leader del Pacifico stanno lavorando insieme per plasmare il futuro della regione.
Anche il primo ministro tongano e futuro presidente del forum Siaosi Sovaleni ha accolto con favore l’accordo, sottolineando l’importanza di un’iniziativa guidata dalle stesse Isole del Pacifico per rafforzare l’attuale architettura di sicurezza regionale.
Secondo Albanese, la Pacific Policing Initiative si fonda su tre pilastri: fino a quattro centri di eccellenza regionali di formazione della polizia, un gruppo multinazionale di supporto della polizia del Pacifico e un centro di sviluppo e coordinamento della polizia con sede a Brisbane.
Questo incontro annuale degli Stati membri del Pacifico, che comprende più di 1.500 delegati provenienti da più di 40 paesi, segna un momento cruciale per portare avanti le agende in una regione in cui questioni come gli oceani, le risorse e il potere strategico sono sempre più contestate.
Fondato nel 1971, il Forum delle Isole del Pacifico riunisce 18 Stati membri per discutere e coordinare le risposte alle sfide che una regione remota e diversificata deve affrontare. Questi paesi, alcuni con una popolazione di appena 1.500 abitanti, attirano maggiore attenzione sulla scena globale quando parlano con una sola voce.
I leader del forum, provenienti dalle nazioni insulari del Pacifico, tra le più minacciate dall’innalzamento del livello del mare, così come da Australia e Nuova Zelanda, sono da tempo sostenitori dell’azione sul cambiamento climatico.
Durante i primi decenni di esistenza del forum, gli incontri annuali dei suoi leader passarono in gran parte inosservati. Tuttavia, negli ultimi anni, l’ascesa della Cina nella regione, con i suoi molteplici accordi di cooperazione e di aiuto, ha portato ad una rapida espansione delle dimensioni e della portata dell’organizzazione e dei suoi incontri.