La scuola elementare Saint-Luc, all’interno del sito degli sfollati di Kigonze a Bunia, è attualmente alle prese con una situazione di emergenza: accoglie più di 1.280 bambini in fuga dalla violenza dei gruppi armati nei territori di Djugu e Irumu. Questi bambini, vittime del recente attacco a Lodjo, Bianda, Galayi e Plutone, si stanno riversando in gran numero in cerca di sicurezza e istruzione.
Tuttavia, la scuola si trova sopraffatta, di fronte ad una evidente mancanza di aule. Con solo nove aule disponibili e una media di oltre 80 studenti per classe, la capacità è ampiamente superata. Questa situazione mette a rischio la qualità dell’istruzione e il benessere dei bambini, già indeboliti dalle condizioni precarie del luogo degli sfollati.
I funzionari scolastici denunciano anche la mancanza di infrastrutture di base, come i servizi igienici. Dallo scorso anno, i bambini sono stati esposti a notevoli rischi per la salute in assenza di strutture igienico-sanitarie adeguate. Inoltre, il degrado delle pareti in assi mette a rischio la sicurezza degli studenti, creando un ulteriore clima di insicurezza.
A peggiorare le cose, la scuola soffre di carenza di insegnanti. Molti insegnanti, originari dei territori di Djugu e Irumu, sono tornati nelle regioni di origine in seguito al miglioramento della situazione di sicurezza. Questa crisi delle risorse umane indebolisce ulteriormente il funzionamento dell’istituto e compromette la qualità dell’istruzione fornita ai bambini sfollati.
Di fronte a queste grandi sfide, è urgente che le autorità competenti adottino misure a sostegno della scuola primaria Saint-Luc. È necessario compiere sforzi per fornire infrastrutture adeguate, rafforzare il personale docente e garantire un ambiente di apprendimento sicuro e favorevole per tutti i bambini sfollati. È essenziale preservare il diritto fondamentale all’istruzione di questi bambini, nonostante le difficili circostanze che devono affrontare.