L’Egitto rafforza la presenza militare al confine di Gaza per garantire la sicurezza

Recenti rapporti provenienti da fonti di sicurezza indicano che l’Egitto ha schierato fino a 40 carri armati e veicoli corazzati nel Nord Sinai nelle ultime due settimane per rafforzare la sicurezza al confine con Gaza.

Dopo lo scoppio della guerra il 7 ottobre, l’Egitto ha costruito un muro di confine in cemento alto fino a sei metri e sormontato da filo spinato, ha eretto più barriere e ha aumentato la sorveglianza nei siti di confine.

Secondo RT, lo spiegamento di forze egiziane è avvenuto prima dell’espansione delle operazioni militari israeliane verso la città di Rafah, nel sud di Gaza, il che ha aumentato i timori dell’Egitto che i palestinesi in cerca di sicurezza potessero essere costretti a lasciare la Striscia di Gaza in massa.

La guerra continua

La guerra a Gaza è giunta al suo 126° giorno, poiché Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, è stata testimone di pesanti bombardamenti, mentre si trovava di fronte agli avvertimenti di una disastrosa operazione militare israeliana nell’area, che ha costretto più della metà della popolazione di Gaza a spostarsi.

Venerdì gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato Rafah, situata vicino al confine egiziano.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto all’esercito e al ministero della Difesa di presentare un piano per evacuare i civili dalla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

La richiesta di Netanyahu arriva tra gli avvertimenti occidentali ed egiziani sul pericolo di un’operazione israeliana su larga scala a Rafah, dove vivono centinaia di migliaia di persone sfollate dalle loro case a causa della guerra nella Striscia di Gaza.

Giovedì gli Stati Uniti hanno avvertito che qualsiasi operazione militare israeliana a Rafah, “senza pianificazione o con poca riflessione”, sarebbe una “catastrofe”.

Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato: “Non sosterremo tale azione senza una pianificazione seria e affidabile poiché colpisce oltre un milione di persone che vi si rifugiano, così come le implicazioni per l’assistenza umanitaria e la sicurezza della partenza degli stranieri.

In conclusione, l’Egitto ha rafforzato la propria presenza militare al confine con Gaza per garantire la sicurezza nella regione. La continuazione della guerra a Gaza e la minaccia di un’operazione israeliana su vasta scala a Rafah suscitano serie preoccupazioni. La situazione rimane complessa e richiede un approccio cauto per evitare una catastrofe umanitaria.

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