La questione delle tariffe d’ingresso per ottenere il visto tra Goma e Kampala provoca un vero entusiasmo tra i viaggiatori che percorrono questa rotta. In effetti, il pagamento di 20.000 scellini, ovvero 7 dollari, al servizio immigrazione del posto di Chanika ha scatenato un’ondata di frustrazione e incomprensione tra i congolesi che attraversano la frontiera.
Christian Bila, uno dei viaggiatori scontenti, ha espresso il suo sgomento in un’intervista a Radio Okapi. Egli mette in dubbio la natura di tali tasse, in particolare se si tratti di un visto o di una tassa aggiuntiva. Questa situazione solleva interrogativi legittimi, soprattutto da quando la RDC e l’Uganda hanno concordato di abolire le tasse di ingresso per promuovere la libera circolazione delle persone.
L’accordo di zona di libero scambio in vigore dal 1° gennaio tra l’Uganda e la RDC sembra quindi viziato da questa pratica che va contro lo spirito di cooperazione e di facilitazione degli scambi tra i due paesi. È essenziale chiarire la questione delle tariffe di ingresso per garantire ai viaggiatori un viaggio agevole e senza ostacoli.
Questa situazione evidenzia l’importanza della trasparenza e della coerenza nelle politiche per la libera circolazione delle persone e delle merci. È fondamentale che le autorità competenti chiariscano la natura di questi costi e garantiscano il pieno rispetto degli accordi bilaterali.
Al di là degli aspetti pratici, questo caso evidenzia la necessità di una comunicazione efficace e di un coordinamento rafforzato tra le autorità dei due paesi per garantire una frontiera fluida e sicura. I viaggiatori devono poter attraversare la frontiera in tutta tranquillità, senza timore di dover pagare tasse ingiustificate.
In conclusione, è imperativo che le autorità della RDC e dell’Uganda chiariscano la situazione delle tariffe di ingresso al confine di Chanika e garantiscano che i viaggiatori possano beneficiare di un attraversamento regolare. Trasparenza e cooperazione sono essenziali per promuovere lo sviluppo degli scambi e delle relazioni tra i due Paesi, nel rispetto degli accordi internazionali in vigore.