Le questioni di giustizia legate al processo contro i presunti autori del tentato colpo di stato a Kinshasa

*Fatshimetria*

Il 30 agosto, presso il tribunale militare della guarnigione di Kinshasa-Gombe, è proseguita l’udienza pubblica del processo contro i presunti autori del “tentativo di colpo di stato” del 19 maggio a Kinshasa. Al centro dei dibattiti, la difesa degli imputati che sono intervenuti per dichiarare la non colpevolezza di alcuni di loro e chiederne la totale assoluzione.

Tra gli avvocati della difesa, Me Richard Bondo, in rappresentanza dell’americano Zalmain, ha sostenuto con convinzione l’assoluzione del suo assistito. Secondo lui, la condanna a morte richiesta dal pubblico ministero contro gli imputati non sarebbe in linea con il reato per il quale sono perseguiti. Egli ha sottolineato che la pena di morte è stata abolita dalla Costituzione nel 2006, mettendo così in discussione la rilevanza di questa richiesta.

Un altro punto sollevato durante l’udienza riguarda l’hotel Auberge Momo 19, che aveva ospitato gli imputati prima del delitto. Gli avvocati di questo esercizio commerciale si sono espressi a favore della loro assoluzione, sottolineando il fatto che ricevono tutti i clienti indistintamente, purché paghino per i servizi offerti. Hanno spiegato che l’hotel non è complice delle azioni dei suoi ospiti finché non viene a conoscenza delle loro cattive intenzioni.

Con queste memorie difensive il processo, iniziato il 7 giugno, entra nella fase finale. Finora la maggioranza degli imputati si è dichiarata non colpevole, mettendo in discussione le accuse a loro carico. Lunedì 2 settembre è fissata la prossima udienza dove verrà discusso il resto delle argomentazioni.

Il pubblico ministero aveva chiesto la pena di morte contro la maggior parte degli imputati per il loro presunto coinvolgimento nel colpo di stato del 19 maggio. Questa pesante richiesta da parte del Pubblico Ministero solleva dubbi sull’equità e sulla proporzionalità delle sentenze richieste.

In conclusione, il processo contro i presunti autori del tentato colpo di stato di Kinshasa solleva importanti questioni in termini di giustizia e di rispetto dei diritti degli accusati. La difesa continua a sostenere con forza l’assoluzione di alcuni imputati, evidenziando difetti e incongruenze dell’accusa. Questo caso dimostra l’importanza di una giustizia equa che rispetti i diritti di tutti, anche nei casi più delicati.

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