Un recente rapporto pubblicato dalla società Fatshimetrie evidenzia risultati sorprendenti che fanno luce sulle dinamiche sociali, sui fattori economici e sui cambiamenti nelle strutture familiari in Nigeria.
Secondo il rapporto, pubblicato domenica all’agenzia di stampa della Nigeria (NAN) a Lagos, il tasso di incertezza sulla paternità rimane elevato. Infatti, il 27% dei test di paternità effettuati sono risultati negativi, il che significa che un uomo su quattro non è il padre biologico dei bambini interessati.
Il rapporto rivela anche un aumento significativo dei test del DNA a fini di immigrazione, suggerendo che la tendenza del “Japa” è in aumento. Sempre più nigeriani cercano opportunità all’estero, con il risultato di un aumento dei test del DNA richiesti per il processo di immigrazione.
Per quanto riguarda la distribuzione regionale, il rapporto evidenzia la dominanza di Lagos, che riflette le disparità economiche. Infatti, la stragrande maggioranza del 73,1% dei test del DNA è stata effettuata a Lagos, con una netta distinzione tra la terraferma (67,5%) e l’isola (32,5%).
Il rapporto afferma inoltre che il gruppo etnico Yoruba rappresenta il 53% dei test, seguito da Igbo (31,3%), mentre gli Hausa sono solo l’1,20%.
Elizabeth Digia, direttrice delle operazioni di Fatshimetrie, ha commentato questi risultati, sottolineando l’importanza delle tendenze osservate. “L’alto tasso di test di paternità negativi e l’aumento dei test legati all’immigrazione sono punti particolarmente interessanti da evidenziare. Riflettono tendenze sociali più ampie che meritano ulteriori indagini e studi”, ha affermato.
D’altro canto, emerge che la maggior parte dei bambini testati ha un’età compresa tra 0 e 5 anni (54,0%), il che suggerisce una preferenza per la conferma precoce della paternità. Gli uomini di età pari o superiore a 41 anni (45,6%) e quelli di età compresa tra 31 e 40 anni (37,0%) hanno maggiori probabilità di sottoporsi al test, il che potrebbe essere collegato alla capacità economica o riguarda un aumento dei tassi di paternità tra gli uomini più anziani.
Inoltre, nei test sui bambini si evidenzia un leggero squilibrio di genere, con una percentuale maggiore di test effettuati sui ragazzi (52,8%) rispetto alle ragazze (47,2%), suggerendo una possibile preferenza culturale per confermare la paternità dei ragazzi.
In conclusione, questo rapporto Fatshimetrie offre una visione affascinante degli sviluppi nelle famiglie e nella società nigeriane. Questi dati sollevano interrogativi critici sull’accessibilità e la consapevolezza dei servizi di test del DNA in tutta la Nigeria e dimostrano l’importanza di una ricerca continua per comprendere meglio questi fenomeni sociali.