Un barlume di speranza: si torna a scuola nell’est della RDC

Nell’est della Repubblica Democratica del Congo si profila all’orizzonte un barlume di speranza: il ritorno a scuola autorizzato dalle autorità del Nord Kivu. Dopo più di due anni senza attività scolastiche nelle zone controllate dai ribelli dell’M23, gli studenti potranno finalmente tornare a scuola, con data fissata per lunedì 2 settembre.

Questa storica decisione riguarda soprattutto le scuole primarie e secondarie dei territori di Masisi, Rutshuru, Nyiragongo e parte del Lubero. Un passo avanti significativo che permetterà ai bambini di queste regioni, in particolare di Masisi, di ritrovare il percorso scolastico, bloccato a causa dei combattimenti incessanti. Bambini che, per due lunghi anni, hanno dovuto fare i conti con l’assenza delle aule, dei libri di testo e della presenza rassicurante dei loro insegnanti.

Il ritorno a scuola è un passo cruciale verso la normalizzazione della vita delle famiglie colpite dal conflitto armato che ha scosso la regione. Tuttavia, nonostante questo barlume di speranza, le preoccupazioni persistono. La Sinergia dei sindacati degli insegnanti della provincia Centrale del Kongo ha lanciato un appello al boicottaggio di questo ritorno a scuola, evidenziando così le preoccupazioni legate alla possibile ripresa delle ostilità.

La consigliera del governatore responsabile per l’istruzione, Prisca Kamala Luanda, sottolinea che l’istruzione è un diritto fondamentale per tutti i bambini e che nessun insegnante sfollato sarà costretto a tornare nelle zone controllate dai ribelli dell’M23. Si stanno adottando misure per garantire un adeguato sostegno educativo agli studenti sfollati, sia che si trovino a Goma che altrove, nella speranza di mantenere un clima di apprendimento sicuro e favorevole al loro sviluppo.

Tuttavia, Innocent Bahala, presidente del sindacato degli insegnanti del Nord Kivu, avverte: l’inizio dell’anno scolastico resta ipotetico finché il governo congolese non fornirà risposte soddisfacenti alle richieste degli insegnanti. Questi ultimi sperano in migliori condizioni di lavoro e nel riconoscimento del loro ruolo essenziale nella società. Un potenziale sciopero generale incombe sul Paese se queste aspettative non verranno prese in considerazione.

In un contesto in cui tra marzo e luglio 2024 più di 380.000 sfollati hanno potuto ritornare nei loro villaggi nel territorio di Rutshuru, l’inizio dell’anno scolastico è di capitale importanza. Fa parte di uno sforzo più ampio volto a ricostruire e consolidare la pace in una regione devastata da conflitti ricorrenti. Mentre i negoziati per trovare una via d’uscita dalla crisi restano a un punto morto, l’istruzione dei bambini appare un pilastro essenziale per costruire un futuro più sereno e promettente.

In breve, l’inizio dell’anno scolastico nella parte orientale della RDC simboleggia un passo verso la ripresa della vita normale per migliaia di bambini e insegnanti.. Incarna anche la speranza di stabilità e di migliori condizioni di vita per le popolazioni colpite da conflitti armati. Resta da sperare che questo progresso educativo sia accompagnato da misure concrete per garantire un futuro migliore a tutte le generazioni a venire.

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