Gli algerini si stanno preparando per recarsi alle urne questo sabato, con un’aria generale di indifferenza che aleggia sulle prossime elezioni. Molti cittadini nutrono dubbi sul fatto che questo processo elettorale porterà a un cambiamento sostanziale nella situazione attuale del loro paese.
Si prevede che il presidente in carica, Abdelmadjid Tebboune, si assicurerà un secondo mandato. Tuttavia, c’è una palpabile mancanza di entusiasmo tra gli elettori riguardo alla sua candidatura e alle proposte avanzate dagli altri contendenti.
Un residente locale, Mourad Boulaam, cattura succintamente il sentimento prevalente esprimendo il suo scetticismo, “Innanzitutto, i tre programmi non mi hanno convinto. Sembrano tutti avere la stessa piattaforma. Quindi, non voterò”.
Allo stesso modo, il giovane elettore Walid Ait Hassan riecheggia la disillusione, citando la mancanza di progressi dalle elezioni del 2019. “Queste elezioni non sono diverse dalle ultime del 12 dicembre 2019. Le campagne sono piene di promesse, ma alla fine scopriamo che sono solo bugie”, si lamenta.
La formazione ufficiale per la corsa presidenziale include il titolare Tebboune insieme a due sfidanti: l’islamista Abdelaali Hassani Cherif, 57 anni, e il socialista Youcef Aouchiche, 41 anni, ex giornalista di un importante partito di opposizione di centro-sinistra.
L’analista politico Tarik Hafid sottolinea che la vera questione in gioco trascende l’identità del futuro presidente, poiché Tebboune è ampiamente previsto che ottenga un secondo mandato. “Il vero problema sarà l’affluenza, il sostegno popolare. Sabato prossimo, 7 settembre, gli algerini si recheranno in massa a partecipare a queste elezioni?” riflette Hafid.
Nonostante l’approvazione formale di due candidati avversari, le elezioni hanno incontrato critiche da parte di alcuni ambienti, con alcune figure dell’opposizione che le hanno denigrate come poco più di un esercizio superficiale. Questo sentimento ha portato al boicottaggio da parte di vari partiti politici che hanno scelto di non nominare candidati, sottolineando la disillusione prevalente nei confronti del panorama politico dell’Algeria.
Mentre la nazione si prepara all’evento elettorale, un senso di apatia pervasivo sembra incombere sul discorso politico, gettando un’ombra sulle prospettive di un cambiamento trasformativo post-elettorale. I prossimi giorni riveleranno se gli algerini sfideranno questo sentimento e parteciperanno attivamente alla definizione del futuro del paese attraverso le urne.