La sfida della partecipazione elettorale in Algeria: focus sulle elezioni presidenziali del 2021

L’affluenza alle urne alle elezioni presidenziali in Algeria del 7 settembre 2021 è un tema di grande importanza per la nazione. Quest’anno la percentuale di partecipazione è salita al 48,03%, segnando un passo significativo nel processo democratico del Paese.

La mattina del giorno delle elezioni, molti seggi elettorali erano stranamente silenziosi, spingendo l’organismo di vigilanza elettorale a prolungare il tempo di votazione di un’ora, con la chiusura dei seggi alle 20:00 ora locale.

Le testimonianze degli elettori riflettono l’importanza che attribuiscono a questo processo elettorale. Hajj, elettore di Algeri, sottolinea l’impatto cruciale di queste elezioni sul futuro del Paese: “Si tratta del futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Da esso dipendono molti aspetti, come gli ospedali, le università, il potere d’acquisto, la stabilità del Paese. Il presidente deve quindi beneficiare di un reale sostegno popolare. »

A queste elezioni hanno partecipato tre candidati. Per tutta la giornata, i membri del governo e i due candidati dell’opposizione hanno invitato gli elettori a votare, sperando di aumentare l’affluenza alle urne che era stata deludente nelle elezioni del 2019, dove aveva votato solo il 39,9% degli algerini aventi diritto.

La campagna elettorale, che si è svolta in piena estate nel Nord Africa, è stata caratterizzata da una diffusa apatia. L’organismo elettorale nazionale, l’ANIE, ha annunciato che i risultati provvisori saranno pubblicati entro 48 ore.

Nonostante le espressioni di soddisfazione dei candidati per lo svolgimento del voto, isolati episodi sono stati segnalati dai leader dell’opposizione, che hanno sporto denuncia all’ANIE.

Attivisti e organizzazioni internazionali, come Amnesty International, hanno denunciato la continua repressione dei membri dei partiti di opposizione, dei media e dei gruppi della società civile in Algeria. Alcuni hanno caratterizzato queste elezioni come semplici gesti di convalida, probabilmente destinati a perpetuare lo status quo.

Le reazioni dei candidati riflettono la diversità dei problemi che l’Algeria deve affrontare. Abdelali Hassani Cherif, capo del partito Movimento Società Islamica per la Pace, ha concentrato la sua campagna sugli appelli populisti rivolti ai giovani algerini, con lo slogan “Opportunità!”. Youcef Aouchiche, ex giornalista e candidato del Front des Forces Socialistes, ha presentato una visione focalizzata sul futuro, sottolineando l’importanza dei diritti umani e della lotta alla repressione politica.

Mentre gli elettori si recavano alle urne in Cabilia, Youcef Aouchiche ha invitato gli algerini a rompere con il sistema attuale per dare ai giovani la fiducia necessaria per porre fine alla disperazione che li spinge a rischiare la vita cercando di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo.

In conclusione, le elezioni presidenziali in Algeria hanno suscitato intensi dibattiti e messo in luce le criticità che il Paese deve affrontare. Spetta agli elettori, ai candidati e agli attori politici impegnarsi attivamente nella costruzione di un futuro democratico e prospero per l’Algeria.

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