Un’accesa polemica è scoppiata durante la recente cerimonia degli MTV Video Music Awards 2024, che ha contrapposto il conduttore radiofonico nigeriano Do2dtun alla cantante sudafricana Tyla. La disputa ha preso la sua essenza dal discorso di accettazione di Tyla dopo aver vinto il premio Best Afrobeats.
Al centro della polemica, le dichiarazioni di Tyla, che ha espresso il suo disagio per la tendenza a raggruppare tutti gli artisti africani sotto l’etichetta di Afrobeats, relegando così in secondo piano la diversità musicale del continente. Ha sottolineato che, sebbene l’afrobeat abbia aperto molte porte alla musica africana a livello internazionale, è essenziale riconoscere la ricchezza e la varietà dei generi musicali provenienti dal continente.
In risposta al discorso, Do2dtun ha criticato aspramente Tyla, accusandolo di minimizzare l’afrobeat accettando un premio volto a celebrare la sua influenza globale. Il conduttore radiofonico ha criticato la cantante per il suo tono disinvolto nei confronti del genere, puntando il dito contro la canzone di Tyla “Water”, che secondo lui non rientra nello stile amapiano rivendicato dall’artista.
Sui suoi social, Do2dtun ha continuato a esprimere il suo disaccordo, denunciando quella che considera una scarsa rappresentazione dei generi musicali africani. Ha criticato il nome “Afrobeats”, dicendo che è stato creato opportunisticamente per soddisfare interessi finanziari, a scapito della vera diversità musicale del continente.
La polemica generata dalla reazione di Tyla e dalla feroce risposta di Do2dtun mette in luce i problemi di rappresentazione e riconoscimento dei generi musicali africani su scala internazionale. Evidenzia inoltre le tensioni esistenti attorno all’appropriazione e alla commercializzazione di questi generi, spesso minacciati da tentativi di standardizzazione e categorizzazione semplicistica.
In definitiva, questo confronto rivela la necessità di una riflessione più profonda e rispettosa sulla diversità e ricchezza delle espressioni musicali africane, evidenziando la necessità di riconoscere e valorizzare ciascun genere per la sua specificità e il suo patrimonio culturale unico.