Nell’industria petrolifera nigeriana, la situazione attuale della raffineria di petrolio di Dangote sta attirando l’attenzione a causa della sua decisione di dover esportare il 97% dei suoi prodotti raffinati a causa della bassa domanda da parte dei distributori locali.
In un recente evento organizzato da Nairametrics, Devakumar Edwin, vicepresidente di Dangote Industries Limited (DIL), ha sottolineato che solo il 3% dei distributori locali acquista prodotti petroliferi raffinati dall’azienda. Questa situazione è particolarmente preoccupante perché la raffineria è stata fondata con l’obiettivo di fornire questi prodotti al mercato interno.
Sorprendentemente, nonostante i prezzi competitivi del diesel e del carburante per aerei, gli importatori si rifiutano di acquistare questi prodotti localmente. La raffineria ha addirittura ridotto i prezzi portandoli al di sotto del prezzo di mercato, ma ha dovuto affrontare lamentele da parte dei distributori. Questa osservazione spinge l’azienda ad esportare la maggior parte dei suoi prodotti.
Devakumar Edwin ha affermato che solo il 2-3% dei prodotti viene venduto a piccoli commercianti locali, mentre il resto è destinato all’esportazione. Una situazione che mette a repentaglio l’obiettivo iniziale della raffineria di contribuire alla soddisfazione della domanda interna.
Di fronte a questa realtà, sono in corso discussioni con la Nigerian National Petroleum Company (NNPC) per trovare soluzioni. È prevista una collaborazione per determinare la quantità di greggio da vendere alla raffineria e monitorare la produzione e la distribuzione dei prodotti.
È chiaro che gli aggiustamenti sono essenziali per promuovere l’uso di prodotti raffinati localmente e garantire la sostenibilità dell’industria petrolifera in Nigeria. Questa situazione induce a riflettere sulle sfide che devono affrontare le imprese locali in un contesto di competizione internazionale e di dinamiche commerciali complesse.