Il reverendo Paul Mukendi, figura spirituale influente all’interno della società congolese, ha recentemente parlato dell’attuale situazione nel Paese in un’intervista esclusiva con Ouragan. Con sconcertante franchezza, ha dipinto un quadro fosco dei primi cento giorni del governo Suminwa, sottolineando l’inerzia dell’esecutivo e la diffusa corruzione che sta corrompendo le istituzioni.
Nel suo intervento, il pastore del Centro evangelico Parole de Vie ha sottolineato che il secondo mandato del presidente Félix Tshisekedi dovrebbe essere sinonimo di riforme e prosperità per il popolo congolese. Ha però espresso il suo sgomento per la mancanza di misure concrete in questa direzione. Secondo lui la popolazione continua a soffrire e ad essere abbandonata al suo triste destino, mentre la corruzione si infiltra in tutta la macchina dello Stato, trasformandola in una vera e propria mafia.
L’eminente religioso ha denunciato l’appropriazione indebita di fondi pubblici e l’assenza di reali benefici per la popolazione, nonostante i numerosi progetti di costruzione in corso a Kinshasa. Ha anche sottolineato il fallimento del sistema economico, che lascia i congolesi senza un salario dignitoso, mentre vede la loro valuta locale perdere valore rispetto al dollaro.
Il reverendo Mukendi ha elogiato l’impegno del ministro della Giustizia, Constant Mutamba, nella lotta contro la corruzione, pur esprimendo riserve sui metodi utilizzati. Ha avvertito di una possibile “crisi giudiziaria” dovuta ad azioni affrettate e ha chiesto un approccio metodico e concertato con il Capo dello Stato per garantire risultati duraturi.
Inoltre, il religioso ha affrontato la questione del vertice delle Chiese del Risveglio previsto per ottobre, sottolineandone l’importanza per l’unità e la coesione nazionale. Sebbene abbia espresso riluttanza a partecipare, ha sottolineato la necessità di camminare uniti nonostante le differenze.
In conclusione, le parole del Reverendo Paul Mukendi evidenziano l’urgente necessità di riforme profonde e concertate per migliorare la situazione socio-economica dei congolesi e combattere efficacemente la corruzione che ostacola lo sviluppo del Paese. La sua saggezza e il suo appello all’unità risuonano come un grido di speranza per un futuro migliore per la Repubblica Democratica del Congo.