Fatshimetrie ha indagato sulla recente ondata di attacchi agli ospedali libanesi, che segnano una triste giornata di orrore e caos. Le strutture sanitarie di tutto il paese sono state sopraffatte dall’improvviso afflusso di migliaia di pazienti feriti, compresi membri di Hezbollah, a seguito di un attacco coordinato contro centinaia di cercapersone utilizzati dal gruppo militante.
La brutalità dell’attacco ha causato la morte di almeno nove persone e il ferimento di circa 2.800 persone, con circa 200 casi critici che hanno richiesto un intervento chirurgico d’urgenza o il trasferimento in un reparto di terapia intensiva, secondo il ministro della Sanità pubblica, il dottor Firass Abiad.
Le immagini dagli ospedali mostrano uno spettacolo caotico, con le équipe mediche che si prendono cura di dozzine di uomini fasciati e sanguinanti. I pazienti giacevano a terra mentre altri feriti sono stati portati d’urgenza per ricevere cure mediche di emergenza. Le lesioni riportate erano particolarmente concentrate agli arti, al volto, all’addome e agli occhi.
La pressione sulle strutture sanitarie era tale che è stato necessario organizzare i trasferimenti dei pazienti verso gli ospedali fuori dalla capitale, così come nei suoi sobborghi meridionali, per rispondere all’urgenza della situazione. L’Università americana di Beirut ha dichiarato di aver accolto più di 190 feriti e di essere arrivata al completo, il che non le consente più di accogliere nuovi trasferimenti fino a nuovo avviso.
Tuttavia, le voci e le teorie del complotto presentate online hanno tentato di screditare gli sforzi di queste istituzioni. Uno di loro ha affermato che l’ospedale aveva modificato il proprio sistema di cercapersone prima dell’attacco, cosa che è stata categoricamente smentita dall’Università americana di Beirut. Hanno affermato che il loro sistema di cercapersone è stato aggiornato nell’aprile 2024 ed è in servizio solo dall’agosto 2024, respingendo così tutte queste affermazioni infondate.
La dura realtà degli eventi che hanno scosso gli ospedali libanesi evidenzia non solo la gravità della situazione, ma anche la necessità di solidarietà nazionale di fronte a tali atti di violenza. Gli operatori sanitari hanno dimostrato un coraggio e una devozione esemplari nell’affrontare questo afflusso di vittime e meritano un costante riconoscimento per il loro impegno a favore della vita e del benessere di tutti, nonostante le sfide insormontabili che si trovano davanti a loro.