La situazione nel Nord Kivu, più precisamente a Rutshuru, resta allarmante di fronte agli abusi perpetrati dalla coalizione M23-RDF-AFC. Il Coordinamento provinciale della società civile ha recentemente espresso profonda preoccupazione per il perdurare di gravi crimini commessi contro la popolazione locale. In un comunicato ufficiale reso pubblico di recente, si sottolinea il mancato rispetto del cessate il fuoco che espone ulteriormente i civili agli abusi da parte dei gruppi armati.
La popolazione di Rutshuru si trova ad affrontare una serie di crimini atroci, tra cui la distruzione di proprietà essenziali per i residenti. Ad esempio, la vicenda dell’incendio di 40 motociclette appartenenti ai contadini che frequentano la zona di Kiseguru da parte dei ribelli scuote le coscienze. Inoltre, il rifiuto da parte dell’M23 di accedere ai campi dei contadini con il pretesto che sarebbero assimilati alle FDLR, illustra il terrore imposto alle popolazioni rurali la cui sopravvivenza dipende dallo sfruttamento della terra.
Il Coordinamento della società civile evidenzia una recente serie di attacchi nei gruppi Bukombo e Tongo, costringendo i residenti a fuggire verso aree più sicure, senza alcuna assistenza umanitaria adeguata. Questo aumento della violenza nella regione richiede un’azione urgente da parte delle autorità competenti.
In un appello solenne, la società civile chiede un intervento deciso del Presidente della Repubblica mobilitando tutti i mezzi necessari per liberare le zone occupate dai gruppi ribelli. Allo stesso modo, sollecita le Nazioni Unite, l’Unione Europea e l’Unione Africana ad adottare severe sanzioni contro i leader ruandesi coinvolti in questi atti barbarici.
In definitiva, la voce della società civile nel Nord Kivu si alza, chiedendo la solidarietà di tutti per porre fine a questa spirale di violenza e insicurezza. È giunto il momento che la comunità internazionale si mobiliti maggiormente per proteggere le popolazioni civili e garantire la pace in questa regione devastata da anni di conflitto armato.