Emergenza umanitaria a Maiduguri: oltre 150.000 bambini in difficoltà

Fatshimetrie rivela una situazione allarmante a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno in Nigeria. Infatti, più di 150.000 bambini si trovano attualmente in 26 campi, a seguito delle devastanti inondazioni causate dallo straripamento del fiume Ngadda. Questo evento ha portato anche alla separazione di molti bambini dalle loro famiglie, accentuando così le difficoltà incontrate dalla popolazione locale.

In una conferenza stampa ad Abuja, il direttore di Save the Children, SCI, Nigeria, Duncan Harvey, ha sottolineato che più di un milione di persone sono state colpite dalle inondazioni improvvise, di cui 400.000 sono state sfollate. Tra loro, 300.000 hanno trovato rifugio nei 26 campi profughi. Le condizioni in questi campi sono precarie, caratterizzate da sovraffollamento, mancanza di servizi di base e alloggi adeguati. Anche la carenza di cibo e acqua è nota, nonostante gli sforzi per rafforzare le risposte umanitarie.

L’attuale priorità di SCI è soddisfare i bisogni immediati di cibo, acqua e riparo, in particolare per i bambini e le loro famiglie. L’organizzazione lavora anche per aiutare i bambini separati dai loro cari. In uno dei campi più grandi, quello di Bakassi, una ventina di bambini erano disorientati. Il team di protezione dei bambini della SCI lavora duramente per riunirli alle loro famiglie garantendo al tempo stesso che ricevano le cure adeguate.

La situazione è tanto più preoccupante in quanto questi tragici eventi accadono durante la stagione di magra, periodo in cui la malnutrizione è già diffusa. Molti bambini erano malnutriti prima delle inondazioni e ora devono affrontare sfide sempre più difficili vivendo in questi campi.

Il governo statale ha dimostrato una leadership straordinaria nel rispondere a questa crisi e il coordinamento sul campo è stato elogiato. Tuttavia, le condizioni dei bambini rimangono disastrose ed è imperativo rafforzare le risorse e il coordinamento per aumentare gli interventi salvavita.

Con circa 200 dipendenti sul campo che lavorano in collaborazione con il governo dello Stato di Borno, le Nazioni Unite e altre ONG internazionali, SCI si sta mobilitando per rispondere nel modo più efficace possibile. L’obiettivo è salvare quante più vite possibile, ponendo l’accento sulla protezione dei bambini.

Attualmente nei 26 campi temporanei istituiti dal governo dello Stato di Borno sono registrate circa 300.000 persone, metà delle quali bambini. È quindi fondamentale garantire la salute, l’alimentazione e l’accesso all’acqua potabile a questi bambini e garantire che ricevano cure adeguate.

Nel loro approccio, SCI prevede di implementare programmi di nutrizione terapeutica per soddisfare le esigenze nutrizionali dei bambini. Sono in corso campagne di screening per identificare i bambini malnutriti e inserirli in adeguati programmi di trattamento in collaborazione con il Ministero della Salute.

Allo stesso tempo, sono state distribuite razioni alimentari a 5mila persone, una cifra destinata ad aumentare negli ultimi giorni. SCI collabora anche con fornitori locali per fornire pasti preconfezionati nei campi, come intervento chiave dell’organizzazione. Inoltre, si stanno compiendo sforzi per garantire l’accesso all’acqua potabile sicura per i bambini e gli altri occupanti del campo.

La situazione rimane critica e una collaborazione rafforzata e risorse aggiuntive sono indispensabili per alleviare le sofferenze e proteggere i bambini in questa crisi senza precedenti. Il sostegno continuo da parte della comunità internazionale e delle organizzazioni umanitarie è essenziale per garantire una risposta efficace e salvare vite umane durante questo periodo difficile.

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