Emergenza umanitaria a Bunia: l’appello alla mobilitazione generale

Bunia, una realtà poco conosciuta ma che grida emergenza umanitaria. La situazione a Kigonze, un campo di fortuna situato a Bunia, nella provincia dell’Ituri nella Repubblica Democratica del Congo, è più che preoccupante. Le 14.132 persone che risiedono lì si trovano ad affrontare bisogni vitali non soddisfatti, mettendo a rischio la loro salute e la sopravvivenza quotidiana.

Désiré Godreya, presidente del sito di Kigonze, lancia l’allarme: cibo, acqua potabile e medicine sono le priorità assolute. Ciò non può subire alcun ritardo. Le conseguenze dell’assenza di queste risorse essenziali sono già tragicamente visibili, con casi di morte tra anziani, bambini affetti da malnutrizione, donne e bambini costretti a mendicare per le strade di Bunia.

Di fronte all’urgenza della situazione, è imperativo che le organizzazioni umanitarie si mobilitino e forniscano assistenza senza indugio. Sono in gioco la salute e la dignità di migliaia di vite. La mancanza di acqua potabile è particolarmente preoccupante, con la situazione critica dei pozzi rotti e delle latrine intasate.

L’azione della Commissione nazionale per i rifugiati (CNR), sostenuta dalla Caritas della diocesi di Bunia, non è più sufficiente a rispondere ai crescenti bisogni degli sfollati. È tempo che la comunità internazionale si mobiliti per salvare queste vite in difficoltà.

È urgente rispondere a questa richiesta di aiuto, per dare voce a queste persone dimenticate dall’emergenza umanitaria a Bunia. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nell’aiutare chi ne ha più bisogno. Non distogliamo lo sguardo da questa drammatica realtà, agiamo insieme per portare un po’ di luce in questa oscurità del disagio umano.

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