Fatshimetrie, 3 novembre 2024 – Lo storico incontro della 16a Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica (COP16), svoltosi a Cali, in Colombia, ha segnato una svolta cruciale nel riconoscimento dei diritti delle comunità indigene America Latina e Caraibi. Sotto la presidenza di Susana Muhamad e alla presenza del ministro degli Esteri colombiano, Luis Gilberto Murillo, questo evento si è affermato come una vera e propria “COP popolare”.
Nell’ambito di questa COP16, è stato raggiunto un risultato storico con il riconoscimento ufficiale del ruolo vitale delle comunità indigene e di discendenza africana nella conservazione della biodiversità. L’approvazione di un piano di lavoro volto ad integrare permanentemente queste comunità nella Convenzione sulla Diversità Biologica rappresenta un passo concreto verso la protezione dell’ambiente e delle conoscenze tradizionali possedute da queste comunità.
La leader di spicco delle popolazioni indigene Camila Paz Romero ha salutato la mossa come “senza precedenti nella storia degli accordi globali sulla biodiversità”. Concentrandosi sulla pace con la natura, la COP16 ha portato a progressi significativi, come un accordo globale per la conservazione di aree marine cruciali nelle acque internazionali, nonché la creazione di un fondo globale per le risorse provenienti da sequenze genetiche digitali.
La Colombia continuerà a presiedere la COP16 fino a quando l’Armenia non subentrerà nel 2026, in un rinnovato impegno a proteggere la biodiversità e i diritti della comunità. Questo storico incontro segna un passo importante verso una collaborazione globale più inclusiva che rispetti la conoscenza tradizionale delle popolazioni indigene e locali.
Insieme, questi progressi sottolineano l’impegno delle nazioni a collaborare con le comunità per costruire un futuro più sostenibile e armonioso per il nostro pianeta. La COP16 passerà alla storia come un evento decisivo nella lotta per preservare la nostra diversità biologica e culturale e un punto di partenza verso un futuro più inclusivo e rispettoso del nostro ambiente e dei suoi custodi naturali.