Fatshimetrie: il primo ministro Judith Suminwa Tuluka guida la RDC nella battaglia per un’equa compensazione dei crediti di carbonio alla COP29
Martedì 12 novembre un evento di capitale importanza ha scosso la scena mondiale: il Primo Ministro della Repubblica Democratica del Congo, Judith Suminwa Tuluka, ha fatto un ingresso sensazionale alla Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, comunemente nota come COP29, che si tiene a Baku, capitale dell’Azerbaigian. Accolta dal presidente Ilham Aliyev, ha subito preso la parola per difendere con passione la posizione del suo Paese sulla questione cruciale dell’equa compensazione finanziaria per i crediti di carbonio.
Al centro dei dibattiti, Judith Suminwa Tuluka ha invitato le delegazioni congolesi presenti alla COP29 a essere la voce della RDC nella lotta per un risarcimento giusto ed equo. Essendo il secondo polmone climatico del mondo, la RDC afferma il suo ruolo di Paese risolutivo e sta lottando per ottenere una ricompensa finanziaria commisurata al suo contributo alla preservazione dell’ambiente globale.
Il Primo Ministro ha sottolineato che il cambiamento climatico non è solo vitale per il futuro del pianeta, ma anche cruciale per lo sviluppo sostenibile del suo Paese. Grazie alle sue risorse idrauliche e minerarie strategiche, la RDC si posiziona come attore leader nella transizione energetica globale ed è essenziale che la sua voce venga ascoltata.
In un discorso improntato alla determinazione, Judith Suminwa Tuluka ha ribadito l’importanza che la RDC si prepari a questa transizione energetica e riceva un’adeguata compensazione finanziaria. “Siamo pronti a trasformare il nostro sviluppo attraverso la transizione energetica, ed è essenziale essere equamente ricompensati per il nostro significativo contributo alla preservazione dell’ambiente globale”, ha affermato.
La COP29, che riunisce quasi 67.000 partecipanti provenienti dai quattro angoli del globo, è teatro di intense discussioni sul cambiamento climatico e sulle azioni da intraprendere per limitare gli effetti devastanti di questo fenomeno. Omer Kabasele, membro della società civile congolese e capo del gruppo di lavoro sul clima REDD, deplora l’assenza dei grandi inquinatori a questo evento, ma è ottimista riguardo alle ambizioni dei paesi africani presenti.
I paesi africani, decisi a ottenere un aumento significativo dei contributi dei paesi inquinanti, vogliono che i fondi stanziati per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico raggiungano i 130 miliardi di dollari all’anno. La RDC, posizionandosi come un Paese risolutivo, intende promuovere le sue risorse naturali per il benessere delle sue comunità locali, imponendo al contempo le sue richieste e facendosi sentire al tavolo dei negoziati..
In definitiva, la partecipazione della RDC alla COP29 dimostra la sua determinazione ad affermare i propri diritti e le proprie risorse per accelerare il proprio sviluppo preservando l’ambiente. Judith Suminwa Tuluka e la sua delegazione vogliono che le soluzioni al cambiamento climatico a disposizione della RDC diventino leve dello sviluppo sostenibile per il paese.
In conclusione, la presenza attiva della RDC alla COP29 sottolinea l’importanza per i paesi in via di sviluppo di chiedere un giusto compenso per il loro contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. La lotta condotta da Judith Suminwa Tuluka e dal suo team illustra la determinazione della RDC a svolgere un ruolo importante nella transizione energetica globale, difendendo al tempo stesso gli interessi e il benessere delle sue popolazioni.