Gli incontri generali della giustizia che si sono svolti recentemente a Kinshasa hanno provocato forti reazioni tra gli attori del settore giudiziario della Repubblica Democratica del Congo. Organizzato dal Presidente della Repubblica, questo evento mirava a discutere le sfide e le questioni che la giustizia congolese deve affrontare. Tuttavia, fin dall’inizio dei lavori si sono sentite critiche che hanno messo in dubbio la pertinenza e la trasparenza di questa iniziativa.
I principali sindacati dei magistrati hanno espresso il loro pessimismo sulla capacità di questi Stati generali di raggiungere gli obiettivi prefissati. Sono state infatti rilevate diverse irregolarità, in particolare l’assenza di consultazione con il Consiglio Superiore della Magistratura, l’organizzazione opaca della segreteria tecnica, la selezione partigiana dei relatori e dei temi affrontati, nonché l’insufficiente attenzione dei partecipanti, soprattutto quelli provenienti dalle province.
Questa situazione ha alimentato il malcontento dei magistrati, che temono che i dibattiti restino superficiali e che i veri problemi della giustizia congolese non vengano affrontati in profondità. Inoltre, la storia recente dei precedenti Stati Generali del 2015, di cui poche raccomandazioni sono state attuate, rafforza i dubbi sull’efficacia di questi incontri nel riformare radicalmente il sistema giudiziario del Paese.
Anche la ONG Justicia ASBL ha commentato l’andamento di queste assemblee generali, deplorando l’importanza data alle politiche a scapito delle persone direttamente interessate dal funzionamento della giustizia. Questo avvertimento evidenzia il rischio che questi incontri si trasformino in una piattaforma politica piuttosto che in un vero e proprio spazio di riflessione e proposte per migliorare la situazione della giustizia nella RDC.
Nonostante la volontà dichiarata del presidente Félix Tshisekedi di affrontare in modo approfondito i problemi della giustizia congolese, sembra che gli Stati Generali siano stati ostacolati da disfunzioni organizzative e politiche. È quindi fondamentale che le autorità tengano conto delle preoccupazioni dei magistrati e degli attori della società civile affinché questi incontri non rimangano lettera morta e contribuiscano davvero a una riforma giudiziaria efficace e duratura.
In conclusione, gli incontri generali della giustizia nella RDC devono essere un’opportunità per un dialogo reale, costruttivo e inclusivo tra tutte le parti interessate, con l’obiettivo di identificare le cause profonde delle disfunzioni del sistema giudiziario e proporre soluzioni concrete e durature. È giunto il momento di mettere gli interessi della giustizia e dei cittadini congolesi al centro dei dibattiti per una riforma approfondita adattata ai bisogni della popolazione.