Nel mondo giuridico nigeriano, un caso controverso sta facendo notizia: l’avvocato e attivista per i diritti umani Dele Farotimi è stato arrestato dopo accuse di diffamazione contro Afe Babalola, eminente giurista e fondatore dell’Università Afe Babalola.
La fonte della contesa risiede nel libro polemico di Farotimi intitolato “La Nigeria e il suo sistema di giustizia penale”.
Lunedì scorso, presso la pretura di Ado Ekiti, l’avvocato ha dovuto affrontare 16 capi d’accusa di diffamazione di cui si è dichiarato non colpevole.
Nonostante le accuse, l’attivista mantiene fermamente la sua posizione e non si lascia intimidire.
Il procuratore di polizia Samson Osun ha sottolineato la necessità di mantenere Farotimi in detenzione preventiva per garantire la sicurezza nazionale mentre le indagini continuano.
“Per la stabilità del sistema legale e pubblico, è fondamentale che il sospettato rimanga in custodia”, ha affermato Osun.
Tuttavia, l’avvocato difensore Dayo Akeredolu ha contestato vigorosamente la decisione, sostenendo il rilascio su riconoscimento personale.
“Le accuse contro il mio cliente sono soggette a cauzione e non rappresenta un rischio di fuga. Si presume innocente fino a prova contraria”, ha affermato Akeredolu.
Nonostante le suppliche della difesa, il giudice Abayomi Adeosun si è pronunciato a favore della prosecuzione della detenzione e ha fissato la prossima udienza per il 10 dicembre.
La decisione della corte ha suscitato reazioni pubbliche contrastanti, con alcuni sostenitori di Farotimi che hanno messo in dubbio le implicazioni per la libertà di espressione in Nigeria.
In questo imbroglio legale in cui si gioca un equilibrio tra giustizia e libertà di espressione, il futuro di Dele Farotimi sembra essere sotto i riflettori, scatenando un appassionato dibattito in Nigeria e non solo.